Il commissario per l'Economia, Paolo Gentiloni, anticipa le previsioni che saranno pubblicate il 15 novembre. Graduale aumento anche per l'Italia.
Le previsioni economiche d’autunno saranno svelate il prossimo 15 novembre, ma con oltre un mese di anticipo il commissario per l'Economia Paolo Gentiloni si dice ottimista per una crescita "moderata" per tutta l'Eurozona. Parlando pubblicamente in occasione della riunione dell’Eurogruppo a Lussemburgo, Gentiloni dichiara che “più o meno pensiamo che lo 0,8% di crescita precedentemente previsto non sarà lontano dalla realtà, nonostante le difficoltà di alcuni Stati membri”.
Può sembrare poco, visto che sul 2025 il commissario per l’Economia non offre prospettive di alcun genere, ma Gentiloni azzarda, per il 2024, un dato considerato come ormai consolidato, che conferma quello offerto in occasione delle previsioni economiche estive di maggio. Il motivo di questo slancio sarebbe giustificato da un mix di elementi di varia natura. Da una parte ci sono i segnali positivi per l’economia dei Paesi Ue con la moneta unica, innanzitutto un calo dell’inflazione, “per la prima volta dopo oltre 3 anni al di sotto dell’obiettivo di riferimento della Banca centrale europea”.
C’è poi il mercato del lavoro che “rimane storicamente forte”, e che dunque aiuta a guardare con fiducia all’immediato futuro. Gentiloni però non nega che restano fattori di rischio, legati soprattutto alle incertezze geopolitiche, a cominciare dalla guerra in Medio Oriente, che “non produce solo vittime, tragedie e tensioni, ma pure venti contrari per la situazione economica, per ciò che riguarda il commercio, l’andamento dei prezzi del petrolio”. Per il momento i servizi della Commissione europea rilevano “impatti limitati” sul listino del greggio, ma non per questo si osserva con tranquillità l’andamento di situazione e mercati.
Probabile dunque che la Commissione europea preferisca mantenere un approccio cauto, e pubblicare stime prudenziali per quanto riguarda l’andamento del Pil dell'Eurozona e dei suoi Stati membri. Sullo sfondo restano anche le decisioni che sarà chiamata a prendere la Bce il 17 ottobre: la scelta di un eventuale altro taglio del costo del denaro prestato e quindi un nuovo ribasso dei tassi di interesse potrebbe aiutare, e non poco, l’esecutivo comunitario nel suo esercizio di previsione.