I cali maggiori si sono registrati sulla rotta balcanica e nel Mediterraneo centrale.
Nei primi 8 mesi di questo anno, secondo i dati preliminari rilevati da Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere esterne dell’Ue + sceso del 39%. Nella rotta del Mediterraneo centrale, che rimane “la rotta più attiva verso l’Ue”, si rileva una decrescita del 64% nel periodo gennaio-agosto, attestandosi a 41.250 sbarchi. La spiegazione di Frontex è che il calo sia dovuto alle misure preventive adottate dalle autorità tunisine, libiche e turche e, probabilmente, anche agli accordi firmati dall’Ue e dai singoli Stati membri con i principali paesi di ultima partenza. Altra rotta in cui si nota una sostanziale diminuzione del 77% è quella dei Balcani occidentali, dove il numero degli sbarchi rilevati è di 14.669.
Al contrario, la frontiera terrestre orientale e la rotta dell'Africa occidentale hanno registrato i maggiori aumenti, rispettivamente del 193% (11.270 attraversamenti registrati) e del 123% (25.539 attraversamenti). Alla fine di agosto, secondo i dati di Frontex, il numero totale di arrivi era superiore a 25.500, con un aumento del 123% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sulla rotta della Manica il numero di rilevamenti nei primi 8 mesi del 2024 è aumentato del 13%.