I ministri degli Esteri di Italia, Austria, Slovenia, Slovacchia, Croazia, Grecia, Repubblica Ceca e Cipro hanno chiesto all'Alto rappresentante Ue di rivedere la politica nei confronti di Damasco.
Un gruppo di 8 Stati membri dell’Ue, tra cui l’Italia, ha chiesto a Bruxelles di “rivedere e valutare” il suo approccio nei confronti della Siria prima di una discussione più ampia sulla situazione in Medio Oriente tra i ministri degli Esteri europei in programma lunedì 22 luglio. “Il nostro obiettivo è una politica sulla Siria più attiva, orientata ai risultati e operativa”, hanno scritto i ministri degli esteri di Austria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Grecia, Italia, Slovacchia e Slovenia in una lettera indirizzata al capo della diplomazia europea, Josep Borrell.
"La politica dell'Ue nei confronti della Siria non si è evoluta con il risultato che l'enorme sforzo umanitario non si è tradotto in un corrispondente ruolo politico. Riteniamo che sia giunto il momento di rivedere e valutare i risultati della Strategia raggiunti finora; l'efficacia delle nostre azioni e dei nostri strumenti; le opzioni per adeguare il nostro approccio, sulla base dei risultati ottenuti. Il nostro obiettivo è una politica per la Siria più attiva, orientata ai risultati e operativa", si legge nella lettera. "Questo ci consentirebbe di aumentare la nostra influenza politica, l'efficacia dell'assistenza umanitaria e l'efficacia dei primi interventi, contribuendo al raggiungimento di condizioni per un ritorno sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati siriani, in conformità con gli standard dell'Unhcr", continua la lettera.
Nella lettera, i ministri hanno proposto 10 aree che dovrebbero essere discusse “apertamente e senza pregiudizi”, delineate in un documento non ufficiale separato. Gli 8 ministri hanno anche proposto la creazione di un inviato Ue-Siria, che avrebbe il compito di coinvolgere nuovamente l’ambasciatore siriano a Bruxelles e di creare contatti sia con la Siria sia con gli attori regionali. Altri 10 ambiti includono uno scambio strategico con i partner arabi, l’ulteriore sviluppo dell’approccio di ripresa rapida dell’Ue, la gestione degli effetti negativi indesiderati delle sanzioni europee e la creazione delle condizioni per il ritorno dei migranti in Siria.
La questione è ora sulla scrivania di Borrell, che ne discuterà con i ministri dei 27 già dal prossimo Consiglio Ue Affari esteri, in programma il 28-29 agosto dopo la pausa estiva.