Secondo la valutazione annuale della Commissione europea l'Ue è spaccata in 2: aumenta l'innovazione in 15 Stati membri, diminuisce o resta stabile negli altri. Italia sedicesima, ma con tasso di crescita superiore alla media Ue.
La Commissione europea ha pubblicato oggi (8 luglio) l'edizione 2024 del Quadro europeo di valutazione europeo dell'innovazione (EIS). Secondo l’analisi, le prestazioni dell’Unione europea in materia di innovazione “continuano a migliorare a un ritmo costante”: in aumento del 10% dal 2017, tra il 2023 e il 2024 hanno fatto registrare una crescita dello 0,5%. Ma l’Ue è spaccata in 2: le prestazioni nazionali sono aumentate per 15 Stati membri, mentre sono diminuite per un altro gruppo di 11. Con la Croazia che è rimasta stabile. Ad eccezione di Cipro, tutti i Paesi dell’Europa meridionale e orientale sono sotto la media Ue. In cima alla classifica i soliti noti: Danimarca, Svezia e Finlandia.
Il Quadro europeo di valutazione dell’innovazione (EIS) si basa su 32 indicatori che riguardano l’economia, le imprese e l’imprenditorialità, i profili di innovazione, la governance e il quadro politico, il cambiamento climatico e la demografia. Oltre agli Stati membri, lo studio relativo al 2024 prende in considerazione anche 12 Paesi europei limitrofi, e, con un set di indicatori più ridotto, 11 concorrenti globali. I 50 Paesi analizzati vengono inseriti in 4 gruppi: dai più virtuosi, i “leader dell’innovazione”, fino agli “innovatori emergenti”, passando per gli “innovatori forti” e gli “innovatori moderati”.
Solo 2 Paesi hanno cambiato categoria di performance rispetto al 2023: l’Estonia è passata da innovatore moderato a forte, mentre il Belgio, che era un leader dell’innovazione, è stato declassato a innovatore forte, pur mantenendo la 5a posizione nella classifica generale Ue. L’analisi della Commissione europea sottolinea una tendenza preoccupante nel medio periodo: tra il 2017 e il 2024, la forbice tra i leader dell’innovazione e gli innovatori emergenti si è progressivamente aperta.
L'Italia si posiziona al 16° posto tra gli Stati membri dell’Ue e rimane un "innovatore moderato": cresce a ritmo più veloce della media dei 27 e ogni anno sta riducendo il gap con gli "innovatori forti". Nella scheda relativa al nostro Paese, in evidenza i punti di forza . come la produttività delle risorse e le Pmi che introducono innovazioni di prodotto -, e i punti deboli, cioè la quota di popolazione con istruzione terziaria e la bassa attrattività dei dottorati per gli studenti stranieri. Nella classifica generale Ue, l’Italia si tiene dietro Malta, Lituania, Portogallo, Grecia, Ungheria, Croazia, Polonia, Slovacchia, Austria, Bulgaria e Romania.