E' la seconda volta nella storia che l'Ungheria gestisce i lavori in Consiglio, e sempre con Viktor Orban come premier.
A partire da oggi, 1 luglio 2024, l'Ungheria ha assunto la presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, una carica che ruota tra i 27 Stati membri dell'Ue ogni 6 mesi. Durante questo periodo, il Paese presidente guida il lavoro del Consiglio e rappresenta tutti gli Stati membri nei negoziati con le altre istituzioni dell'Ue. Questa è la seconda volta che l'Ungheria esercita la presidenza di turno, con un mandato che durerà fino al 31 dicembre 2024. La prima volta fu nel 2011, e oggi come allora la costante è Viktor Orban. Era lui capo del governo quando l’Ungheria ebbe la prima presidenza di turno di sempre, ed è sempre lui alla guida governo oggi.
Come si legge sul sito ufficiale della presidenza ungherese del Consiglio dell'Unione Europea, “poiché il 2024 è un anno di transizione, la presidenza ungherese dovrà garantire la continuità dei lavori in seno al Consiglio, in collaborazione con il Parlamento europeo e la Commissione europea di nuova costituzione, e dovrà avviare l’attuazione dell’Agenda strategica 2024-2029, che definisce gli orientamenti a lungo termine per il futuro lavoro dell’Unione”. E ancora: “L’Ungheria lavorerà come un intermediario onesto, nello spirito di sincera cooperazione tra gli Stati membri e le istituzioni, per la pace, la sicurezza e la prosperità di un’Europa veramente forte”.
Il programma della presidenza ungherese si focalizza su 7 priorità principali, tra cui l'aumento della competitività dell'UE e il rafforzamento della politica di difesa europea. Attraverso queste priorità, l'Ungheria intende promuovere una crescita economica sostenibile e migliorare la sicurezza e la cooperazione tra gli Stati membri. Nonostante queste dichiarazioni però ad aver focalizzato l’attenzione di tutti rimane lo slogan “Make Europe great again”, che ha riecheggiato lo slogan dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump “Make America Great Again”, “amico stretto” di Orbán.
Tra le varie contese dell’Ungheria con Bruxelles, Budapest sta cercando di sbloccare miliardi di euro di fondi europei congelati per questioni come i diritti LGBTQ+, il trattamento dei richiedenti asilo e gli appalti pubblici. Senza dimenticare che il primo ministro ungherese è l’unico leader europeo che ha mantenuto stretti legami con Mosca nonostante l’invasione dell’Ucraina e che si è rifiutato di inviare armi a Kiev, ha criticato le sanzioni contro la Russia e si è opposto alle ambizioni dell’Ucraina nell’Ue, anche se questo non ha bloccato i colloqui di adesione (portati a termine dalla precedente presidenza belga di turno dell'Ue). Nell’ambito di una politica di “apertura a est”, Orbán ha inoltre cercato di stringere legami con la Cina.