19/06/2024 - Nato: cade il veto dell'Ungheria su Rutte come prossimo Segretario generale.

Superate le opposizioni dell'Ungheria e della Slovacchia, manca solo l'ok della Romania.
 
La Nato è vicina a un accordo sulla candidatura del primo ministro olandese Mark Rutte come nuovo Segretario generale dell'Alleanza. A rivelarlo è stato il segretario Nato uscente, Jens Stoltenberg.  "Penso che Mark Rutte sia un candidato molto forte", ha detto Stoltenberg nella conferenza stampa congiunta con il segretario di Stato Usa, Blinken, a Washington. Il mandato di Stoltenberg scade il prossimo primo ottobre e i 32 Stati membri della Nato devono eleggere il successore per consenso. Oltre a Rutte, si è candidato anche il presidente romeno Klaus Iohannis.
 
"Con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg abbiamo concordato che nessun membro del personale ungherese prenderà parte alle attività dell'Alleanza in Ucraina e nessun fondo ungherese sarà utilizzato per sostenerle". Le parole del primo ministro ungherese Viktor Orbán su X fanno da apripista all'accordo che potrebbe vedere il premier uscente olandese Mark Rutte alla guida dell'Alleanza Atlantica. "Il nostro prossimo passo questa settimana è stato quello di garantire che questo accordo possa resistere alla prova del tempo. Mark Rutte ha confermato il suo pieno sostegno e continuerà a farlo. Alla luce di questo impegno, l'Ungheria è pronta a sostenerlo alla guida della Nato", conclude Orbán.
 
Dopo il "sì" di Orban, anche la Slovacchia ha annunciato il suo sostegno all'olandese Mark Rutte alla guida della Nato. "Dopo aver consultato entrambi i candidati", ovvero lo stesso Rutte e il presidente romeno Klaus Iohannis, "il primo ministro Robert Fico e il governo, la Repubblica slovacca può immaginare di sostenere il premier olandese Mark Rutte come capo dell'Alleanza", ha detto Pellegrini, secondo quanto riportato dai media slovacchi e olandesi.
Rutte gode dell’approvazione della maggior parte degli alleati della Nato, compresi Stati Uniti e Germania. Dopo una prima opposizione da parte della Turchia, ad aprile il Paese ha fatto marcia indietro definendosi a favore della nomina del primo ministro olandese uscente. Su Rutte rimane ancora l'incognita della Romania.