I cittadini dei 27 Stati membri dell'Unione europea hanno scelto i 720 deputati che li rappresenteranno nel prossimo Parlamento europeo. Si va verso un Von der Leyen bis?
Circa 185 milioni di elettori in 27 Stati membri dell'Ue si sono espressi alle elezioni europee e la tendenza è una vittoria quasi netta del Partito popolare europeo (Ppe). La prevista impennata di consensi per i partiti di estrema destra non è stata così pronunciata come alcuni si aspettavano, il che significa che se si confermerà la volontà politica dei gruppi, la coalizione pro-europea che ha sostenuto Ursula von der Leyen potrebbe reggere. Anche se più tesa che mai, la cosiddetta "grande coalizione" tra il Ppe, S&D i liberali di Renew Europe si è assicurata 403 legislatori - circa il 56% di tutti i seggi - secondo le stime del 10 giugno.
Al momento le proiezioni del nuovo Parlamento Europeo si basano sui risultati ancora non definitivi dei 27 Paesi membri. Riguardo l'ultima proiezione (10 giugno, ore 16:14) il Ppe colleziona 186 seggi nel nuova Europarlamento, i Socialisti (S&D) sono stabili a 135 seggi, mentre i liberali di Renew raggiungono quota 79 eurodeputati. La maggioranza Ursula quindi tocca quota 400 seggi.
L'aritmetica del Parlamento europeo può cambiare anche in funzione dei nuovi arrivati o dei partiti che attualmente sono politicamente senza gruppo di appartenenza al Parlamento europeo, qualora negoziassero le loro affiliazioni. Ma emergono già alcune tendenze generali: la sconfitta dei Verdi europei - scesi da 71 a 53 seggi - l’avanzata contenuta dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) e dell’estrema destra di Identità e Democrazia (Id) - rispettivamente passati da 69 a 73 seggi e da 49 a 58 seggi. Incognita delle adesioni ai diversi gruppi al Parlamento Europeo da parte dei partiti nazionali che al momento si ritrovano confinati nel gruppo dei non iscritti o che faranno per la prima volta ingresso all’Eurocamera. Limita i danni la Sinistra europea, che perde un solo seggio, da 37 a 36.
I leader dell'Ue si riuniranno a Bruxelles per nominare formalmente un candidato alla massima carica della Commissione europea il prossimo 28 giugno. Se supererà questo ostacolo e sarà nominata dai leader dell'Ue, Von der Leyen dovrà poi assicurarsi l'appoggio della maggioranza assoluta dei 361 membri del Parlamento europeo (MEP) appena eletti in uno scrutinio segreto. Il voto era inizialmente previsto per metà settembre ma, secondo fonti Ue, potrebbe avvenire già il 16 luglio durante la seduta inaugurale del nuovo Parlamento a Strasburgo.
“Il Parlamento Europeo inizierà a lavorare già da martedì, i capigruppo si incontreranno per una prima conferenza dei presidenti, faranno il punto sui risultati delle elezioni e stabiliranno una tabella di marcia per la nomina della presidenza dell’esecutivo”, ha annunciato la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, commentando le prime previsioni. “Nelle prossime settimane si costituiranno i gruppi politici, si dovranno formare delle maggioranze su un programma politico che darà una direzione alla nostra Unione per i prossimi 5 anni”. Fino alla data del 16 luglio, quando “si terrà a Strasburgo la sessione inaugurale della decima legislatura“, ha concluso Metsola: “Vedo i risultati di oggi come un segno di fiducia dei nostri cittadini”. Tuttavia con un'affluenza che si è fermata al 51% a livello Ue, nemmeno mezzo punto percentuale in più rispetto al 50,66 di 5 anni fa.