Stop all’export di prodotti e servizi che possano servire alla repressione. Borrell: "Navalny un segno dell'accelerazione dell'oppressione. Non ci fermeremo".
I 27 ministri degli Esteri dell'Ue hanno adottato il pacchetto di sanzioni contro Mosca per punire la repressione dei diritti umani e della libertà di espressione in Russia, ribattezzato per l'occasione "Navalny". E' quanto si apprende a margine dell'ultimo Consiglio Ue Affari esteri. Bruxelles tiene a precisare che le misure approvate si devono intendere come misure separate rispetto al 14° pacchetto di sanzioni contro Mosca, ancora in via di discussione.
Scatta quindi la messa al bando di tutto ciò che può essere utilizzato ai fini di repressione, tortura, violazione dello Stato di diritto, e che quindi non potrà essere venduto alla federazione russa. Si tratta di un divieto alle esportazioni di merci, ma anche programmi informatici e dispositivi quali apparecchi radio e monitor. Il via libera prevede anche l’iscrizione nella lista nera dell’Ue del Servizio penitenziario federale della Federazione Russa (Fsin). Si tratta dell’autorità centrale che gestisce il sistema carcerario russo, “noto per i suoi diffusi e sistematici abusi e maltrattamenti contro i prigionieri politici in Russia”, critica il Consiglio dell’Ue. In quanto agenzia federale, la FSIN è responsabile delle colonie penali, già inserite tra le entità soggette a sanzioni, in cui il politico dell’opposizione russa Alexei Navalny è stato detenuto con accuse politicamente motivate ed è infine morto il 16 febbraio 2024.
Le decisioni prese a Bruxelles sono obbligate, spiega l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell. La morte di Navalny, sottolinea, “stata un altro segno dell’accelerazione e della repressione sistematica da parte del regime del Cremlino”. Come Unione europea, promette, “non risparmieremo alcuno sforzo per chiedere conto alla leadership politica e alle autorità russe” per la morte dell’oppositore politico e il rispetto dei diritti umani nel Paese, “anche attraverso questo nuovo regime di sanzioni, prendendo di mira coloro che limitano il rispetto e violano i diritti umani in Russia”.