23/05/2024 - Ue e Ucraina potrebbero avviare formalmente i colloqui per l’adesione entro giugno.

Cresce il numero di Paesi favorevoli a dare il via entro il semestre di presidenza belga dell'Ue.
 
Sempre piu' Stati membri dell’Ue stanno chiedendo a Bruxelles di avviare i negoziati di adesione con Ucraina entro la fine di giugno, ma permangono diversi ostacoli tecnici e politici prima che la decisione venga presa. Dopo che l’Ue aveva preso la decisione politica di aprire i negoziati di adesione a dicembre, Kiev ha avviato i rispettivi processi di screening per valutare quali leggi nazionali devono essere allineate con l’attuale legislazione del blocco, il cosiddetto acquis. Ma per avviare formalmente i negoziati, gli Stati membri devono ancora approvare un quadro negoziale formale per il processo, proposto dalla Commissione europea a marzo.
 
Inizialmente, i funzionari dell’Ue avevano sperato che la prima Conferenza intergovernativa (CIG) si sarebbe potuta tenere già poco dopo marzo, poiché il processo di screening può essere effettuato parallelamente alla prima CIG e non è necessario che sia completo per convocare una simile riunione. Secondo fonti Ue, ad oggi metà degli Stati membri dell’Ue è favorevole allo svolgimento di una CIG sotto la presidenza belga del Consiglio dell’Ue, che si concluderà il 30 giugno. Secondo alcuni diplomatici dell’Ue, la speranza di molti era quella di completare lo screening prima della presidenza ungherese nella seconda metà di quest’anno, per evitare che la questione “diventi troppo politicizzata” durante il periodo di Budapest alla guida dell’Ue. L’ultima data possibile proposta dalla presidenza belga è quindi il 25 giugno, 2 giorni prima del vertice Ue di giugno, hanno confermato diversi diplomatici.
 
Se ciò dovesse accadere, Kiev spera di avviare i negoziati sul primo cosiddetto "cluster negoziale" sul capitolo "fondamentali" - che comprende questioni relative alla giustizia, ai diritti fondamentali e agli appalti pubblici sullo stato di diritto - all’inizio del 2025. Tuttavia, la seconda parte del processo di screening, in cui i paesi candidati devono presentare il loro livello di allineamento, è molto tecnica e potrebbe durare fino alla fine di quest’anno, dicono i funzionari dell’Ue. I diplomati temono inoltre che l’Ungheria possa potenzialmente bloccare i progressi nei colloqui di adesione quando assumerà la presidenza a luglio.