Gentiloni: "Rischi al ribasso aumentati". Inflazione Ue in calo al 2,7% durante quest'anno (2,2% nel 2025).
La Commissione europea ha abbassato le previsioni di crescita per l’economia europea con una crescita del Pil che si attesterà per l’anno in corso allo 0,8% nell’Eurozona e dello 0,9% nel resto dell’Ue, in calo rispetto all’1,2% e all’1,3% rispettivamente delle precedenti previsioni autunnali. Nel 2025 il Pil accelererà fino all’1,6% nell’Ue e all’1,4% nella zona euro. Secondo le previsioni di primavera presentate oggi, Bruxelles prevede che l’inflazione nell'Ue passerà dal 6,4% del 2023 al 2,7% nel 2024, per poi raggiungere il 2,2% nel 2025. Nella zona euro è prevista una riduzione dal 5,4% del 2023 al 2,5% nel 2024 e al 2,1% nel 2025.
Il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, prova a fare sintesi e bilancio di un documento fatto di luci e ombre. “L’economia dell’Ue si è ripresa notevolmente nel primo trimestre, indicando che abbiamo voltato pagina dopo un 2023 molto impegnativo”. Date queste premesse, spiega, “ci aspettiamo una graduale accelerazione della crescita nel corso di quest’anno e del prossimo”. Tuttavia, aggiunge ancora, “le nostre previsioni rimangono soggette a elevata incertezza e, con due guerre che continuano a imperversare non lontano da casa, i rischi al ribasso sono aumentati”.
Pesano, e tanto, i fattori esterni. L’evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina e quello in Medio Oriente sono i principali. Ma più in generale “anche le tensioni geopolitiche più ampie continuano a comportare rischi”, si mette in guardia. Senza contare che “la persistenza dell’inflazione negli Stati Uniti potrebbe portare a ulteriori ritardi nei tagli dei tassi negli Usa e altrove, con conseguente inasprimento delle condizioni finanziarie globali”.
“L’economia europea si lascia alle spalle un anno molto difficile, un anno di stagnazione”, continua Gentiloni. “Un anno che, in alcuni Paesi, anche importanti, è stato di recessione. Quest’anno prevediamo una crescita, sia pure limitata, e una più significativa l’anno prossimo”, ha aggiunto. Il commissario Ue ha sottolineato che la fine di questa fase di difficoltà, si accompagna a 2 fatti positivi importanti: il calo dell’inflazione che continua a scendere e il livello di occupazione del lavoro.
La Commissione europea sottolinea tuttavia una graduale ripresa all’orizzonte per la seconda metà del 2024, sostenuta dalla diminuzione delle pressioni inflazionistiche, da un previsto aumento dei salari reali e da un robusto mercato del lavoro che stimola la spesa dei consumatori. L’esecutivo di Bruxelles prevede che gli investimenti trarranno slancio dal miglioramento delle condizioni di credito e dalla continua introduzione del Recovery and Resilience Facility e che anche il commercio, che ha sottoperformato lo scorso anno, ritorni a livelli normali con i partner esteri.
Bruxelles ha rivisto al rialzo le attese sulla crescita dell’economia italiana per il 2024 che si attesterà intorno al +0,9% rispetto al +0,7% delle precedenti previsioni. Rivista invece leggermente al ribasso la crescita per il 2025 che si attesterà intorno al +1,1% rispetto alla precedente previsione del +1,2%. Per la Commissione UE, l’Italia farà segnare risultati migliori di Germania e Francia. La crescita economica tedesca si manterrà stagnante nel 2014 al +0,1% per poi far segnare un +1% il prossimo anno. La Francia crescerà invece dello 0,7% nel 2024, per arrivare all’1,3% nel 2025.
Sempre per l'Italia, rispetto alle previsioni autunnali, Bruxelles ha rivisto il rapporto debito/Pil al ribasso per 2023 e 2024, rispettivamente al 137,3% (rispetto al 139,8%) e 138,6% (anziché 140,6%). Ma aggiunge quasi 1 punto per il 2025, dove si attende un debito al 141,7% del Pil e non più del 140,9%. Questo si va ad aggiungere ad una situazione di deficit tale da portare il Paese ad una procedura per disavanzi eccessivi. Il 7,4% verrà ridotto al 4,4% alla fine di quest’anno, per poi risalire al 4,7% nel 2025.