13/05/2024 - Gentiloni: "All'Ue servono 620 miliardi ogni anno da qui al 2030 per la transizione verde".

Il commissario Ue all'Economia al Festival dello Sviluppo sostenibile assicura: "Decisivi fondi privati".
 
Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ritorna a parlare delle risorse necessarie per portare avanti la transizione verde e sottolinea la necessità che l’Europa non rinunci ad avere una leadership globale nella lotta contro i cambiamenti climatici. Lo ha fatto intervenendo a Roma all’evento "Europe’s Future: Investing in the Climate Transition for All", nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024. Nel suo intervento di apertura, Gentiloni ha ricordato che stime della direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione europea prevedono che per la transizione siano necessari 620 miliardi di euro ogni anno da qui al 2030.
 
Come ammesso dall’ex premier italiano, di fronte a queste stime “uno giustamente o si rassegna o si spaventa”, “ma io penso che non dobbiamo fare nessuna di queste 2 cose, perché indubbiamente larghissima parte di queste risorse aggiuntive deve venire e verranno da capitali privati”.
"C'è una grande discussione a livello di Unione europea sull'Unione dei mercati dei capitali, su come funziona il nostro mercato dei capitali, su come lo possiamo rafforzare", ha anche segnalato Gentiloni. "È certamente al centro delle preoccupazioni dei governi e delle istituzioni europee e altrettanto certamente il contributo fondamentale a questo sforzo finanziario di investimenti dovrà avvenire da fondi e investimenti privati", ha aggiunto.
 
Sempre nel suo intervento, Gentiloni ha sottolineato la necessità di accompagnare e allo stesso mantenere la leadership europea della transizione green: “Non accompagnare, non rendere socialmente giusta questa transizione sarebbe un errore, ma rinunciare alla leadership europea in questa transizione sarebbe un delitto, un errore ancora più grave, molto più grave”. Il commissario europeo ha anche sottolineato i rischi posti dalle posizioni scettiche di alcuni Paesi e che stanno avendo riflessi anche a livello europeo in merito alla necessità della transizione verde. Secondo Gentiloni, “gli eccessi di rigidità, dove ci sono vanno corretti” e “le difficoltà dei diversi settori, vanno capite e sostenute”.
 
Tuttavia, è necessario “trovare un equilibrio tra alcuni interventi che è giusto sacrosanto, necessario fare, se vogliamo rendere attuabile, credibile questa transizione e l’idea completamente sbagliata che siccome l’Unione europea è responsabile solo dell’8% delle emissioni a livello globale, aspettiamo che siano gli altri” a tagliare. Gentiloni ha infine ricordato che questo approccio non sarebbe solamente un danno al pianeta, ma minerebbe anche la competitività dell’economia europea, “di come le nostre imprese saranno posizionate nella transizione globale nei prossimi decenni, se saremo cioè ai primi o agli ultimi posti della scala della competitività”.