06/05/2024 - La Commissione europea vuole chiudere la procedura contro la Polonia sullo Stato di diritto.

L'esecutivo ha annunciato la chiusura della procedura secondo l'art. 7 del Trattato Ue, convinta dalle "prime misure concrete per attuare il piano d'azione" sul miglioramento dello Stato di diritto prese dal governo Tusk.
 
La Commissione europea ha ultimato la sua analisi sulla situazione dello Stato di diritto in Polonia nel contesto della procedura dell’art. 7, paragrafo 1, del trattato sull’Unione europea. Secondo quanto si legge in una nota dell'esecutivo Ue, Bruxelles ritiene che non sussista più un "rischio evidente di violazione grave dello Stato di diritto in Polonia ai sensi dell’art. 7, paragrafo 1, del trattato sull’Unione europea".
 
Secondo palazzo Berlaymont, la Polonia ha varato una serie di misure legislative e non per affrontare le preoccupazioni sull’indipendenza del sistema giudiziario, ha riconosciuto il primato del diritto comunitario e si è impegnata ad attuare tutte le sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea e delle Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di Stato di diritto, compresa l’indipendenza della magistratura. L’adozione di un programma chiaro sotto forma di piano d’azione presentato dalla Polonia nel febbraio 2024 e il fatto che la Polonia abbia adottato i primi passi concreti per attuare il piano d’azione, insieme al riconoscimento da parte della Polonia della necessità di tutelare lo Stato di diritto affrontati, sono tutti direttamente rilevanti per la valutazione del rischio da parte della Commissione, si legge nella nota.
 
Dopo aver esaminato questi fattori, la Commissione europea ha concluso che non esiste più un rischio evidente di violazione grave dello Stato di diritto. In questo contesto è importante notare che la Polonia è entrata a far parte della Procura europea il 29 febbraio 2024. La Commissione europea ha quindi informato in merito il Consiglio e il Parlamento europeo di tale valutazione e della sua intenzione di ritirare la sua proposta motivata dal 2017, chiudendo la procedura che durava da piu' di 6 anni.
Per ritirare formalmente la proposta motivata di attivazione dell’articolo 7, la vicepresidente della Commissione Ue Věra Jourová ha inviato una nota informativa al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Ue e presenterà la valutazione alla prossima riunione del Consiglio Affari generali, il 21 maggio. Dopodiché, tenendo conto di eventuali osservazioni dei ministri Ue, la Commissione “intende procedere con il ritiro della proposta motivata”. Le misure previste dal Piano d’azione, così come le altre misure volte a promuovere lo Stato di diritto in Polonia, continueranno a essere regolarmente monitorate, in particolare, nell’ambito del processo di Rapporto sullo Stato di diritto.