24/04/2024 - Bruxelles avverte l'Italia: "debito pubblico e deficit elevati, crescita debole".

La revisione approfondita della Commissione europea per la valutazione degli squilibri macroeconomici è un campanello d'allarme per Roma.
 
"L'Italia continua a far fronte alle vulnerabilità legate all'elevato debito pubblico, abbinato a consistenti deficit di bilancio e a una debole crescita della produttività in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e di alcune debolezze residue nel settore finanziario". È quanto si legge nelle conclusioni degli esami approfonditi della Commissione europea, nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici del Paese.
 
"Il rapporto debito pubblico/Pil dell'Italia è diminuito nettamente di circa 15 punti percentuali rispetto al suo picco durante la crisi pandemica, principalmente a causa della forte crescita del Pil nominale, mentre i deficit di bilancio sono rimasti elevati", si legge ancora. Tuttavia, con il 139,8% del Pil nel 2023 secondo le previsioni autunnali 2023 dell'esecutivo Ue, il rapporto debito pubblico/Pil è ancora elevato e si stima che la tendenza al ribasso "si invertirà quest'anno e il prossimo".
"Ciò è dovuto principalmente a un ampio aggiustamento stock-flussi che incrementa il debito, ancora consistente anche se in diminuzione, ai disavanzi pubblici e a un differenziale tra crescita nominale e tasso di interesse meno favorevole", spiega Bruxelles. "Inoltre, gli ingenti costi del servizio del debito limitano ulteriormente la portata del governo per quanto riguarda le politiche fiscali a sostegno della crescita", si osserva ancora.
 
L'analisi di Bruxelles si concentra anche sulla fragilità del mercato del lavoro italiano e alcune debolezze residue nel settore finanziario, che rappresentano delle ulteriori sfide per il Paese. La Commissione europea nota una crescita della produttività stagnante, che riflette “persistenti carenze strutturali” e “condizioni di finanziamento più restrittive”, che limitano le prospettive di un incremento del capitale. Il settore bancario, pur mostrando miglioramenti nella qualità degli attivi e nella redditività, è ancora esposto a significativi rischi di credito sovrano e potrebbe dover affrontare nuove sfide con l’espansione dell’impatto economico della stretta finanziaria.
 
Queste vulnerabilità non solo pesano sulla stabilità economica dell’Italia, ma potrebbero anche avere ripercussioni su altri Stati membri dell’Unione Europea. La Commissione europea sottolinea quindi l’importanza di mantenere un forte impegno nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), evidenziando l’essenzialità delle misure volte a supportare le competenze e l’inclusione nel mercato del lavoro, soprattutto per donne e giovani.