Approvati i 3 testi per la nuova governance economica del blocco.
Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva le nuove regole di bilancio che erano state concordate in via preliminare con il Consiglio dell’Unione europea lo scorso febbraio. I principali testi sono 3 e sono stati adottati come segue: il regolamento che istituisce il nuovo braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita (PSC) ha ottenuto 367 voti favorevoli, 161 contrari, 69 astenuti; il regolamento che modifica la parte correttiva del PSC ha ottenuto 368 voti favorevoli, 166 voti contrari, 64 astenuti; la direttiva che modifica i requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri ha ottenuto 359 voti favorevoli, 166 voti contrari, 61 astenuti. Guardando ai gruppi, a votare "sì" sono stati Ppe, Socialisti e Renew ma anche buona parte del gruppo Ecr.
“Siamo usciti da quattro anni straordinari per l’economia dell’Ue”, ha dichiarato in un punto stampa il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. Come ricordato dall’ex premier italiano, “durante tutto questo periodo è stata applicata la clausola di salvaguardia generale dando agli Stati membri il margine di manovra di cui avevano bisogno per rispondere a questi shock”. “Ora abbiamo voltato pagina su quella fase e siamo pronti ad aprire un nuovo capitolo per la governance economica nell’Ue, un capitolo che, sono convinto, ci consentirà di affrontare le nostre sfide attuali e future con rinnovata fiducia”, ha aggiunto Gentiloni.
Gentiloni ha sottolineato che il lavoro della Commissione europea “è sempre stato quello di correggere norme talmente rigide che spesso non venivano applicate” ed è riuscita a raggiungere questo obiettivo. Per il commissario Ue, ovviamente la riforma adottata votata dal Parlamento europeo è “un compromesso”. “Non è perfetto" - ha ammesso Gentiloni - "in particolare fa ben poco per ridurre la complessità”.
Tuttavia, Gentiloni ha osservato che la riforma “è indubbiamente migliore delle regole esistenti” e traccia 4 punti cardine: rafforza gli incentivi per gli investimenti pubblici, per le transizioni verde e digitale e per la difesa, e per le riforme; definisce un percorso credibile per la necessaria riduzione del debito; garantisce che gli Stati membri abbiano la responsabilità delle loro politiche fiscali, all’interno di un quadro comune europeo; dà maggiore risalto agli aspetti sociali e alle considerazioni climatiche.
Con le nuove regole sarà più difficile per la Commissione sottoporre uno Stato membro a una procedura per i disavanzi eccessivi se saranno in corso investimenti essenziali. Tutte le spese nazionali per il cofinanziamento dei programmi finanziati dall'Ue saranno escluse dal calcolo delle spese di un governo, creando così incentivi agli investimenti. Stando alle nuove norme i Paesi con un debito eccessivo saranno tenuti a ridurlo in media dell'1% all'anno se il loro debito è superiore al 90% del Pil, e dello 0,5% all'anno in media se è tra il 60% e il 90%. Se il disavanzo di un Paese è superiore al 3% del Pil, dovrebbe essere ridotto durante i periodi di crescita per raggiungere l'1,5% e creare una riserva di spesa per periodo con condizioni economiche difficili.
Le nuove norme contengono varie disposizioni per consentire più spazio di manovra. In particolare, concedono 3 anni supplementari oltre ai 4 standard per raggiungere gli obiettivi di un piano nazionale. I deputati si sono assicurati che questo tempo supplementare possa essere concesso per qualsiasi motivo il Consiglio ritenga opportuno, piuttosto che solo a condizione di criteri specifici, come inizialmente proposto. Su richiesta dei deputati, i Paesi con un disavanzo eccessivo o un debito eccessivo possono chiedere una discussione con la Commissione prima di fornire orientamenti sul percorso di spesa. Uno Stato membro può chiedere la revisione di un piano nazionale se vi sono circostanze oggettive che ne impediscono l'attuazione, ad esempio un cambiamento di governo. Il ruolo delle istituzioni di bilancio indipendenti nazionali - incaricate di verificare l'adeguatezza dei bilanci e delle proiezioni di bilancio del loro governo - è stato consolidato dai deputati con l'obiettivo di contribuire a rafforzare ulteriormente i piani nazionali.
Le nuove regole per il Patto di stabilità, a quanto si apprende dalla presidenza belga dell'Ue, saranno al vaglio del Consiglio Ue, in formato Coreper II (ovvero la riunione dei Rappresentanti Permanenti dei 27) il prossimo venerdì. L'accordo sarà inserito tra i punti senza discussione. La votazione dei Paesi membri cadrà invece il 29 aprile, in occasione della riunione dei ministri Ue dell'Agricoltura. Anche in quel caso il Patto sarà inserito tra i punti senza discussione. Una volta adottate, le norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue. Gli Stati membri dovranno presentare i primi piani nazionali entro il 20 settembre 2024.