10/04/2024 - Gentiloni sui Pnrr: "scadenza 2026 è fissa, essenziale rispettare i tempi".

Nell’Ecofin di venerdì prossimo a Lussemburgo i ministri delle Finanze discuteranno di come render più “flessibile” l’attuazione dei Pnrr nazionali, senza riaprire il regolamento RRF.
 
Il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, ha ribadito la necessità da parte dei Paesi europei beneficiari dei fondi messi a disposizione dal Next Generation EU tramite il Recovery and Resilience Facility (RRF) ad attuare in maniera tempestiva i propri Piani nazionali di ripresa e resilienza, ricordando che il termine ultimo del 2026 è tassativo.
 
"Siamo a metà strada. Sentiamo spesso dire che l’attuazione va a rilento. Quello che è vero è che l’attuazione tempestiva è essenziale, perché il termine del 2026 è irremovibile. Quindi gli Stati devono mantenere lo slancio e accelerarlo quando necessario”, ha avvertito Gentiloni parlando al convegno “Recovery and Resilience Facility (RRF) and European Strategic Investments and Reforms: state of play and way forward” organizzato dalla DG ECFIN a Bruxelles.
Nel suo intervento Gentiloni ha ricordato che il Next Generation EU si è dimostrato “uno strumento flessibile per navigare in acqua incerte”, nonostante gli Stati membri sostengano che l’attuazione mette sotto pressione i loro sistemi amministrativi.
​"Stiamo cercando modi per affrontare queste sfide senza riaprire il quadro giuridico", ha proseguito il commissario, indicando che il tema sarà sul tavolo dell'Ecofin venerdì a Lussemburgo. “Interverremo su queste sfide senza però riaprire i termini” dei piani, ha chiarito Gentiloni.
 
Gentiloni ha citato 4 principali ragioni per considerare il Next Generation EU e il Recovery and Resilience Facility un successo. La prima ragione indicata dal commissario europeo è il ruolo giocato dallo strumento nel sostenere una ripresa robusta, consentendo all’UE di ritrovare i livelli di Pil pre-pandemia già nel terzo trimestre del 2021, “molto prima del previsto e molto diversamente da quanto accaduto nella crisi finanziaria, in cui ci vollero 7 anni”.
La seconda ragione indicata dal commissario Ue è l’aver consentito di preservare e aumentare gli investimenti pubblici. Come terza ragione il commissario Ue ha sottolineato che Next Generation EU ha portato una nuova ridimensione al finanziamento degli strumenti, “rendendoli condizionati all’attuazione di riforme che intervengono su sfide di lungo termine”. Infine, Gentiloni ha ricordato che Next Generation EU ha fatto dell’Ue un player rilevante sul mercato, con emissioni passate da 400 milioni a 120 miliardi e questo ha anche aiutato a sostenere il ruolo internazionale dell’euro.
 
"È fondamentale che in questa seconda metà gli Stati membri mantengano lo slancio e accelerino dove necessario", ha avvertito Gentiloni. "In questa prima metà della sua vita abbiamo visto i meriti del Recovery e ciò che potrebbe essere migliorato. Per molti versi, la seconda metà sarà più impegnativa. Ma non possiamo permetterci di cedere alla fatica", ha sottolineato Gentiloni. "Dobbiamo continuare a lavorare, tutti insieme, per realizzare con successo questa opportunità unica"- ha esortato il commissario Ue. "E, parallelamente, aprire una riflessione su ciò che verrà dopo il Recovery. Perché il 2026 è dietro l'angolo".