21/03/2024 - La Commissione europea presenta una comunicazione sulle riforme di pre-allargamento.

Elaborato un documento sulle priorità Ue per tracciare la strada dell’Unione europea che sarà in futuro, con 10 Paesi che aspettano l'entrata nel blocco.
 
La Commissione europea ha adottato una comunicazione inviata a Parlamento europeo, Consiglio dell'Ue e Consiglio europeo che contribuisce al processo di discussione in corso sulle riforme interne che l’Unione europea dovrà attuare per prepararsi a un’Unione allargata. Il documento esamina le implicazioni di un’Ue più ampia in 4 aree principali - valori, politiche, bilancio e governance - gettando le basi per le revisioni politiche pre-allargamento annunciate dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del 2023.
 
“L’allargamento è un investimento geostrategico, che aumenta il peso politico ed economico dell’Ue sulla scena globale”, ha affermato il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per il Green Deal e le relazioni interistituzionali Maroš Šefčovič. Secondo il vicepresidente della Commissione Ue, “questa comunicazione è il primo trampolino di lancio verso le riforme inevitabili dell’Ue che ci renderanno pronti per un’Unione più ampia, con una serie di revisioni politiche approfondite che inizieranno all’inizio del 2025”.
 
“L’Ue deve approfondirsi man mano che si allarga. Dobbiamo iniziare oggi a prepararci per l’Unione di domani e utilizzare l’allargamento come catalizzatore del progresso”, si legge nel documento. “Tutta l’Europa ha guadagnato dall’allargamento. Ha reso l’Unione il mercato integrato più grande del mondo. Ha aperto i flussi commerciali e finanziari, contribuendo così alla crescita economica nell’Ue e nei paesi in via di adesione, e ha rafforzato il peso dell’Ue negli affari globali”, precisa il documento, secondo cui se in passato “le riforme erano necessarie, con l’allargamento diventano indispensabili”.
 
La comunicazione sostiene che “l’allargamento è nell’interesse strategico dell’Unione”, precisando che, sebbene vi siano sfide, “i benefici di un processo di allargamento ben gestito si estendono a vari ambiti: geopolitico, economico, ambientale, sociale e democratico”. L’esecutivo di Bruxelles, ricorda che “l’Ue ha gestito con successo” i precedenti allargamenti, adeguando le politiche europee prima dell’adesione, garantendo un processo di adesione rigoroso, assistenza mirata e, ove necessario, transizioni. Per la Commissione europea, “affinché questi benefici si concretizzino, sia l’Ue che gli aspiranti Stati membri devono essere ben preparati e il processo di adesione deve rimanere basato sul merito”. Ciò richiede “un impegno politico pieno e duraturo, innanzitutto da parte dei Paesi dell’allargamento, ma anche della stessa Ue. “Facendo tesoro degli insegnamenti tratti dai precedenti allargamenti e migliorando ulteriormente le nostre politiche a 27, ci stiamo preparando meglio per un’Unione più ampia. In particolare, l’integrazione graduale è diventata un elemento importante nella preparazione dei paesi dell’allargamento ben prima dell’adesione”, afferma il documento.
 
Nel testo, l'esecutivo Ue pone molta attenzione alla democrazia, allo Stato di diritto e ai diritti fondamentali, il cui sostegno “è una pietra angolare dell’Ue”. Questo approccio valoriale, “deve guidare una trasformazione profondamente radicata nei paesi dell’allargamento”, secondo l’esecutivo Ue. “Questi valori continuano a guidare una trasformazione profonda nei paesi dell’allargamento. L’Ue sta rafforzando i propri strumenti per garantire che lo Stato di diritto sia rispettato in modo coerente in tutta l’Unione, anche dopo l’adesione”, afferma la Commissione nel documento. 
 
Per quanto riguarda il bilancio, viene riconosciuto che l’impatto finanziario preciso dell’allargamento Ue “dipenderà principalmente dalla sua tempistica, dalla sua portata e dall’esito dei negoziati di adesione basati sul merito”, ma in ogni caso dovrà essere tenuto in considerazione nel momento in cui si dovrà stabilire il prossimo Quadro finanziario pluriennale 2028-2034. Sul fronte della governance la Commissione è favorevole a una riforma dei Trattati, anche se rilancia la possibilità di utilizzare “tutto il potenziale” di quanto già nelle possibilità dell’Unione, “come le 'clausole passerella' che consentono di passare dall’unanimità alla maggioranza qualificata in seno al Consiglio in settori chiave”.
 
E poi ci sono le conseguenze sul fronte delle politiche. “Sebbene possano apparire delle sfide, un’Unione più ampia amplia i numerosi vantaggi del Mercato unico”, sottolinea la Commissione. In primis nel migliorare la connettività, riducendo i costi logistici e rendendo più fluidi i flussi commerciali, con benefici economici “tangibili” ai consumatori e alle imprese. Cruciale il mantenimento degli impegni attuali in materia di clima e ambiente, in particolare per “l’enorme potenziale in termini di energie rinnovabili ed efficienza energetica”, e sulla qualità e sicurezza alimentare: “Una sfida fondamentale del futuro allargamento Ue sarà quella di rafforzare la capacità della Politica Agricola Comune e sostenere un modello di produzione agroalimentare sostenibile e competitivo, tenendo conto delle esigenze degli agricoltori e della varietà dei modelli agricoli”. Dovranno essere create condizioni per la convergenza sociale, economica e territoriale con revisioni delle politiche “sulla necessità di colmare le lacune legislative e di applicazione”. E infine il mantenimento di forti impegni in materia di sicurezza, migrazione e gestione delle frontiere: “Un’Unione più ampia potrebbe, almeno inizialmente, comportare una maggiore diversità di interessi e programmi di politica estera” e perciò le riforme dovrebbero coinvolgere “la credibilità e la capacità di azione dell’Unione”, incluso il processo decisionale.