I ministri degli Affari europei di Italia, Austria, Croazia, Grecia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia hanno inviato una lettera a Bruxelles per chiedere di "cogliere lo slancio e la finestra attuale di opportunità".
A pochi giorni dal Consiglio europeo del 21-22 marzo, che potrebbe essere l’ultima chiamata per le ambizioni di Sarajevo di accelerare il processo di adesione all'Unione europea, è tornato a muoversi il gruppo "Amici dei Balcani occidentali" - composto dai 7 Stati membri più aperturisti per l’integrazione immediata dei Paesi della regione balcanici: Italia, Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Slovacchia e Slovenia.
“Riteniamo che sia essenziale cogliere lo slancio e la finestra attuale di opportunità e decidere di aprire i negoziati di adesione con la Bosnia ed Erzegovina“, si legge in una lettera inviata dai rispettivi ministri degli Affari esteri alla presidenza di turno belga del Consiglio dell’Ue, agli altri 20 colleghi e al commissario per la Politica di vicinato e l’allargamento, Olivér Várhelyi.
“Nelle ultime settimane e negli ultimi mesi la Bosnia ed Erzegovina ha realizzato riforme più sostanziali rispetto agli anni precedenti e il lavoro su ulteriori riforme è in corso”, sottolineano i 7 ministri, ricordando la decisione presa durante il Consiglio europeo di dicembre di avviare i negoziati di adesione proprio “una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione”.
"In questo modo" - scrivono i ministri - "la Bosnia-Erzegovina si incamminerà saldamente sulla strada dell'Unione europea e farà un passo avanti verso l'Ue". "In caso contrario si indebolirebbe il ruolo dell'Ue nei Balcani occidentali e si invierebbe un messaggio negativo all'intera regione a cui abbiamo promesso che il suo futuro è all'interno dell'Unione più di 20 anni fa".
Al vertice dello scorso dicembre, che ha dato via libera all'avvio dei negoziati di adesione per Ucraina e Moldavia, i leader europei avevano chiesto un ulteriore approfondimento su Sarajevo alla Commissione europea, che la settimana scorsa ha dato parere favorevole sul raggiungimento del "necessario livello di conformità con i criteri di adesione" per aprire i negoziati con la Bosnia-Erzegovina. Dopo il passaggio odierno in Consiglio Affari generali, la parola definitiva spetterà nuovamente ai leader europei che si riuniranno giovedì e venerdì prossimi.