21/02/2024 - Il Recovery Fund compie 3 anni: storia di un successo europeo.

Finora sono stati erogati 225 miliardi e si stima che il Pil Ue aumenterà del 1,4% nel 2026.
 
A 3 anni dall’entrata in attività del Recovery Fund, la Commissione europea ha fatto il punto sull’attuazione del Recovery and Resilience Facility (RRF), il nucleo centrale del piano NextGenerationEU da 800 miliardi di euro tra prestiti e sovvenzioni varato per contrastare le conseguenze economiche della pandemia. Bruxelles ha reso noto che i risultati sono notevoli sia per impatto degli investimenti generati, sia per l’incremento del Pil europeo (+1,4% nel 2026), sia in termini di forte aumento delle riforme realizzate nei singoli Paesi (aumento dal 52 al 69% delle raccomandazioni specifiche per Paese realizzate, in soli 2 anni).
 
“Da quando è stato istituito, il Recovery and Resilience Facility (RRF) ha trasformato economie e società in tutta Europa per renderle più sostenibili, per rafforzare la nostra resilienza generale e portare avanti le transizioni verdi e digitali”, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, commentando il rapporto insieme al commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. “Questa valutazione intermedia mostra che il suo innovativo approccio basato sulle prestazioni sta portando risultati reali sul campo, con sufficiente flessibilità per adattarsi a nuove sfide come l’inflazione e le questioni di sicurezza energetica”, ha aggiunto.
Secondo il commissario europeo a oggi sono stati sborsati quasi 225 miliardi di euro a sostegno delle economie. Gran parte di questi esborsi riflette i progressi compiuti nelle riforme, molte delle quali sono state anticipate. "Al primo febbraio, la Commissione ha valutato come raggiunti in modo soddisfacente 1.153 traguardi e obiettivi su 6.266 (il 18%) - ha aggiunto - e gli Stati membri hanno segnalato il completamento di altri 1.238 traguardi intermedi e finali (38%)". "Prevediamo - ha concluso- che oltre la metà (54%) di tutti i traguardi e gli obiettivi saranno completati entro la fine del 2024". 
 
L’Italia è stato uno dei maggiori beneficiari dell’innovativo strumento europeo varato per affrontare le conseguenze della pandemia di COVID-19 con 194,4 miliardi di euro (122,6 miliardi di euro in prestiti e 71,8 miliardi di euro in sovvenzioni). Come indicato da Gentiloni i fondi Ue hanno contribuito a stabilizzare l’economia e i mercati finanziari e hanno aiutato l’Italia in termini di investimenti. “I Paesi che hanno ricevuto più risorse come quelli del sud o dell’est Europa”, secondo Gentiloni, sono cresciuti di più rispetto ai Paesi scandinavi e dell’Europa centrale.
 
“Da qui al 2026 noi proiettiamo un impatto medio di un punto e mezzo di Pil nel 2026″ aggiuntivo nell’Ue grazie all’apporto del PNRR “e l’Italia ne avrà uno nella media”, ha fatto notare Gentiloni, il quale ha ribadito l’importanza di attuare le riforme e di procedere in modo spedito con i piani e investimenti che “servono per il futuro del nostro Paese come per il futuro dell’intera Europa”. In base a quanto si evince dal rapporto presentato dalla Commissione, l’Italia è il Paese che ha soddisfatto il numero più alto di traguardi e obiettivi del Pnrr: 178 su 527. Segue la Spagna, secondo Paese dopo l’Italia ad avere ottenuto i maggiori fondi (163 miliardi di euro), con 121 su 416 traguardi e obiettivi e la Croazia con 104 su 372.
 
Nel suo intervento, il commissario agli Affari economici ha osservato che non ritiene probabile una proroga della scadenza (fine 2026) dell’applicazione del Recovery Fund. “In linea di principio, abbiamo una possibile attuazione, con una scadenza impegnativa, ma realistica. Personalmente, non incoraggerei l’investimento di capitale politico per prorogare la scadenza del NextGenerationEU".