16/02/2024 - Previsioni economiche invernali: stime di crescita riviste al ribasso per Eurozona e Italia.

La Commissione europea stima un taglio di 0,4 punti percentuali del Pil per il 2024, ora atteso allo 0,8%. Italia al 0,7% nel 2024.
 
La Commissione europea ha rivisto al ribasso l prospettive di crescita per il 2024 e il 2025. Le previsioni economiche d’inverno sono all’insegna di un taglio di quasi mezzo punto di Pil sia per l’Eurozona sia per l’Ue. Registrata una crescita pari allo 0,8% nei Paesi con moneta unica quest’anno, in calo rispetto all’1,2% di novembre, e quasi immutata nel 2025: 1,5% anziché 1,6% preventivato nelle scorse previsioni d’autunno.
Nell'Ue il Pil è atteso a +0,9% nel '24 (da +1,3%) e a +1,7% nel '25 (stima invariata).  La maglia nera va all’Estonia, la cui economia ha fatto registrare nel 2023 una contrazione del 3,5%, seguita dall’Irlanda (-1,9%), dall’Ungheria (-0,8%), Lussemburgo (-0,8%), Austria (-0,7%), Lettonia (-0,6%), Repubblica ceca (-0,4%), Finlandia (-0,4%), Lituania (-0,3%), Germania (-0,3%), Svezia (-0,1%). Il ritmo di crescita dovrebbe stabilizzarsi a partire dalla seconda metà del 2024 fino alla fine del 2025.
 
In sintesi: “Le prospettive per l’economia dell’UE nel primo trimestre del 2024 rimangono deboli“, rileva l’esecutivo dell’Unione. Tuttavia “il ritmo di crescita dovrebbe stabilizzarsi a partire dalla seconda metà del 2024 fino alla fine del 2025″. Anche il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, deve riconoscere che “la ripresa prevista nel 2024 dovrebbe essere più modesta di quanto previsto tre mesi fa“. A Bruxelles si sceglie la linea della prudenza in uno scenario completamente cambiato e dai contorni sfumati. C’è un mix di fattori, tutti diversi e tutti potenzialmente nocivi, che pesano sull’UE e la sua area dell’euro. “Le tensioni geopolitiche, un clima sempre più instabile e una serie di elezioni cruciali in tutto il mondo quest’anno sono tutti fattori che aumentano l’incertezza su questa prospettiva”, sintetizza Gentiloni. Ma tra i principali e più immediati fattori di rischio c’è la crisi nel mar Rosso.
 
Per l'Italia la limatura è dal +0,8% indicato a novembre allo 0,7% per quest'anno, con un Pil che salirà poi dell'1,2% nel 2025 (confermato), ma sarà la crescita più contenuta di tutta l’eurozona e addirittura di tutta l’Unione europea, anche se al pari della Germania. Certificata la contrazione del 2023 appena chiuso (-0,3%), il motore economico dell’Eurozona continuerà a fare fatica anche quest’anno e la crescita sarà pressoché zero: 0,3% appena, mezzo punto in meno rispetto a quanto ci si attendeva pochi mesi fa (0,8%). Se le cose non si complicano ulteriormete l’economia tedesca dovrebbe ripartire nel 2025 (1,2%).
 
La buona notizia, in queste previsioni economiche non proprio esaltanti, arriva dalla curva dell’inflazione. Per l’Eurozona la Commissione europea la taglia per il 2024: è ora attesa al 2,7%, e non più al 3,2% come previsto nelle ultime previsioni economiche di novembre. Resta invece invariata al 2,2% per il 2025. Merito di un percorso già iniziati nei mesi scorsi. “I prezzi più bassi delle materie prime energetiche e la dinamica economica più debole hanno portato l’inflazione su un percorso discendente più ripido di quanto previsto”, si legge nel documento della Commissione Ue.