08/02/2024 - Bce, Pil in lento recupero in Eurozona nel 1° trimestre del 2024.

Lievi sengali di ripresa per l'economia europea, mentre persiste la tendenza discentente dell'inflazione.
 
"L'attività economica della zona euro "inizierà un lento recupero nel primo trimestre del 2024", sempre se famiglie e imprese non perderanno fiducia a causa dei conflitti in corso, secondo il report economico di febbraio della Banca centrale europea. "Sebbene la crescita del Pil si confermi debole", i segnali di miglioramento ci sono già: tra dicembre e gennaio i nuovi ordinativi hanno continuato ad aumentare sia nel manifatturiero che nei servizi, i recenti contatti della Bce con le società non finanziarie suggeriscono che la crescita si rafforzerà gradualmente e nella stessa direzione vanno i risultati dall'indagine di gennaio dei previsori professionali. 
 
“I rischi per la crescita economica restano" comunque "orientati verso il basso”, secondo Francoforte. “L’espansione economica potrebbe risultare inferiore se gli effetti della politica monetaria si rivelassero più forti delle attese. Anche un indebolimento dell’economia mondiale o un ulteriore rallentamento del commercio internazionale graverebbero sulla crescita dell’area dell’euro. La guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente sono significative fonti di rischio geopolitico”, rileva la Bce. “Ciò potrebbe indurre, nelle imprese e nelle famiglie, una perdita di fiducia riguardo al futuro e interruzioni negli scambi internazionali. La crescita potrebbe essere più elevata se l’incremento dei redditi reali comportasse aumenti della spesa maggiori del previsto o se l’espansione dell’economia mondiale fosse più forte delle attese”, aggiunge.
 
Per quanto riguarda i tassi di interesse, "le decisioni future” del Consiglio direttivo della Bce “assicureranno che i tassi siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché sarà necessario”. “L’inflazione dovrebbe attenuarsi ancora nel corso del 2024, in un contesto in cui gli shock energetici pregressi, le strozzature dal lato dell’offerta e la riapertura delle attività economiche dopo la pandemia esauriscono i propri effetti e la politica monetaria più restrittiva continua a pesare sulla domanda”. “Tra i rischi al rialzo per l’inflazione figurano le accresciute tensioni geopolitiche, che potrebbero determinare un rialzo dei costi di energia e di trasporto nel breve periodo, ostacolando il commercio mondiale. Il board, dunque, si dice "pronto ad adeguare tutti gli strumenti di cui dispone nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione ritorni sul suo obiettivo di medio termine e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria”. La Bce aggiunge anche che “è determinata ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine”.