06/02/2024 - Bruxelles trova l'accordo sul Gigabit Infrastructure Act.

Intesa raggiunta tra Consiglio e Parlamento Ue per realizzare infrastrutture strategiche e accelerare la realizzazione delle reti, al fine di raggiungere gli obiettivi di connettività per fine decennio.
 
Il Consiglio e il Parlamento Ue hanno raggiunto un accordo provvisorio su una proposta per sostituire la vecchia direttiva sulla riduzione dei costi della banda larga del 2014 con la nuova legge sull'infrastruttura Gigabit. L'obiettivo è di accelerare lo sviluppo dell'infrastruttura di rete Gigabit e rendere piu' capillare fibra e 5G. La nuova legge mira a ridurre i costi inutilmente elevati della realizzazione dell'infrastruttura di comunicazione elettronica in parte causati dalle procedure di concessione delle autorizzazioni prima della realizzazione o dell'aggiornamento delle reti.
 
Con la nuove legge sulle infrastrutture Gigabit (Gia), l’Ue intende definitivamente cambiare marcia e accelerare la diffusione dell’infrastruttura che regge le reti 5G. Tagliando contemporaneamente costi “inutilmente elevati”. La legislazione è stata proposta dalla Commissione europea nel febbraio del 2023, con l’obiettivo di raggiungere i traguardi di connettività stabiliti nella bussola digitale dell’Ue per questo decennio. Ovvero la connettività su banda larga veloce (almeno 5G) per tutti i cittadini dei 27 Paesi membri e l’eliminazione di una disparità sempre più evidente nell’accesso e nell’alfabetizzazione digitale tra centri urbani e aree rurali.
L’accordo provvisorio mantiene l’orientamento generale della proposta della Commissione, anche se i due colegislatori hanno modificato alcuni articoli. Sono stati introdotti un meccanismo di conciliazione obbligatorio tra enti pubblici e operatori di telecomunicazioni per facilitare la procedura di concessione delle autorizzazioni e un’eccezione per un periodo transitorio per i comuni più piccoli, nonché disposizioni specifiche per promuovere la connettività nelle zone rurali e remote. Sono state inoltre previste diverse eccezioni per le infrastrutture nazionali critiche.
 
“In Europa, l’introduzione della fibra e del 5G potrebbe essere molto più semplice con meno amministrazione”, ha ammesso Petra De Sutter, vicepremier belga che ha guidato le negoziazioni con il Parlamento europeo per conto del Consiglio dell’Ue. Per il commissario europeo per il Mercato unico, Thierry Breton, l’accordo è “un nuovo passo avanti verso un vero mercato unico digitale”, che definisce e armonizza le regole “per accelerare la diffusione delle reti, ridurre la burocrazia e portare la fibra ottica a tutti, ovunque”.