05/02/2024 - Ambiente, si apre il dibattivo sul target climatico 2040 e sulla strategia di cattura industriale della CO₂.

La Commissione europea svelerà il 6 febbraio a Strasburgo i suoi piani su 2 degli ultimi dossier del Green Deal rimasti da presentare entro la scadenza della legislatura.
 
La Commissione europea svelerà martedì 6 febbraio i suoi piani su 2 degli ultimi dossier del Green Deal rimasti da presentare entro la scadenza della legislatura: target climatico intermedio al 2040 e strategia industriale sul carbonio: entrambe le comunicazioni saranno presentate dal vicepresidente della Commissione per il Green Deal, Maros Sefcovic, durante la plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
 
La comunicazione rappresenterà una raccomandazione per avviare il dibattito, mentre la proposta legislativa vera e propria per fissare l’obiettivo climatico del 2040 sarà presentata solo dopo le elezioni europee, probabilmente all’inizio del 2025. Saranno il Parlamento e gli Stati membri  a negoziare e adottare la legge vera e propria Bruxelles presenterà una raccomandazione sul target climatico che sarà accompagnata da una valutazione d’impatto che esaminerà 3 diversi percorsi per il raggiungimento dell’obiettivo climatico intermedio al 2040.
 
I 3 scenari considerati dalla Commissione europea nella valutazione dell’impatto sono attualmente: una riduzione fino all’80% delle emissioni rispetto ai livelli del 1990, coerente con una traiettoria lineare tra il 2030 e il 2050; una riduzione dell’85-90%, compatibile con il livello di riduzione netta dei gas serra che si raggiungerebbe se l’attuale quadro politico venisse esteso al 2040 e una riduzione del 90-95%. La Commissione raccomanderà molto probabilmente quello con un obiettivo di riduzione del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli di emissione del 1990, ovvero il più ambizioso.
La legge europea sul clima stabilisce già un taglio obbligatorio delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e che l’Ue raggiunga la neutralità climatica entro il 2050, ossia che non rilasci più CO₂ di quanto sia in grado di assorbirne. Ora è giunto il momento di specificare il livello di sforzo per il prossimo decennio, per poter legiferare in seguito.
 
La Legge Ue per il clima (adottata a Bruxelles nel 2021) impegna tra le altre cose l’Unione europea a stabilire un bilancio indicativo previsto per i gas a effetto serra dell’Unione per il periodo 2030-2050, ovvero quante emissioni nette di gas serra possono essere emesse in quell’arco temporale senza mettere a rischio gli impegni climatici dell’Unione. Il Consiglio sul clima ha raccomandato a Bruxelles di non superare un budget di 11-14 gt (gigatone) di CO₂ equivalente tra il 2030 e il 2050. Per lo stesso periodo, la Commissione dovrebbe proporre un bilancio di 16 gt di CO₂e.
La proposta sul target climatico sarà accompagnata da una comunicazione per una strategia sulla cattura, lo stoccaggio e l’utilizzo di CO₂ a livello industriale, in cui indicherà su quali settori fare affidamento in futuro. Lo scenario raccomandato, (ovvero una riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040), prevede che vengano catturati 75 Mt di CO₂ all’anno a livello industriale.  La strategia della Commissione dovrebbe contenere un obiettivo di rimozione delle emissioni direttamente dall’aria per 100-200 Mt di CO₂ all’anno entro il 2050.