Secondo un documento, la Commissione europea dovrebbe presentare un obiettivo climatico del 90% per il 2040.
La Commissione europea intende puntare a proporre un obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni nel 2040 pari al 90% rispetto ai livello del 1990. E' quanto emerge da una bozza di comunicazione su cui l'esecutivo Ue sta lavorando in vista del Collegio dei commissari del prossimo 6 febbraio.“Per mettere l’Ue su un percorso deciso verso la neutralità climatica, la presente comunicazione propone un obiettivo climatico per il 2040 di una riduzione delle emissioni nette di gas serra del 90% rispetto ai livelli del 1990”, si legge nella bozza.
La bozza è ancora provvisoria e sprovvista di molti dettagli, ad esempio mancano i livelli di emissioni rimanenti di gas serra nell’Ue nel 2040 e degli assorbimenti dall’atmosfera attraverso tecniche di assorbimento di carbonio dal suolo e dall’industria. La proposta, ricorda la Commissione europea nella comunicazione, si basa su un’approfondita valutazione d’impatto che ha esaminato in dettaglio le implicazioni di 3 opzioni di obiettivi per il 2040: una riduzione fino all’80% rispetto ai livelli del 1990, coerente con una traiettoria lineare tra il 2030 e il 2050; una riduzione dell’85-90%, compatibile con il livello di riduzione netta dei gas serra che si raggiungerebbe se l’attuale quadro politico venisse esteso al 2040 e una riduzione del 90-95%.
La Commissione dovrebbe quindi proporre un obiettivo al 90%. Efficienza energetica, edifici e industria, poi ancora agricoltura e trasporto dell’idrogeno. Nella 28 pagine del documento, la Commissione individua un blocco di 10 aree in cui raccomanda agli Stati membri di mettere in campo “misure decisive per l’attuazione delle politiche concordate ed è pronta a collaborare con gli Stati membri, i settori e le parti sociali per facilitare le azioni necessarie con gli Stati membri, i settori e le parti sociali per facilitare le azioni necessarie e quindi garantire la prevedibilità”, si legge ancora.
Il target climatico al 2040 è l’ultimo, ma imponente, dossier climatico che l'attuale Commissione sarà chiamata a proporre e che spetterà alla prossima attuare. La Legge Ue per il clima (adottata a Bruxelles nel 2021) impegna tra le altre cose l’Unione europea a stabilire un nuovo obiettivo intermedio per il 2040 e un bilancio indicativo previsto per i gas serra dell’Unione per il periodo 2030-2050, ovvero quante emissioni nette di gas serra possono essere emesse in quell’arco temporale senza mettere a rischio gli impegni dell’Unione.
La legge sul clima ha fissato il target di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il 2040 è il secondo target intermedio prima di arrivare alla neutralità carbonica nel 2050. Dopo il 2050 si considerano emissioni negative: cioè non potranno più essercene di nuove, ma rimarranno quelle esistenti. La tempistica delle discussioni per il 2040 è strettamente legata al ciclo di ambizione quinquennale dell’Accordo di Parigi sul clima del 2015, che ha fissato l’impegno a limitare l’aumento della temperatura entro 1,5°C. Si prevede che tutte le parti dell’accordo inizieranno a pensare al prossimo obiettivo quest’anno per poi comunicarlo prima della Cop29 (29esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) che si terrà il prossimo anno a Baku, in Azerbaijan. Negli ultimi mesi Bruxelles aveva già subito varie pressioni da parte di organizzazioni non governative e anche di un blocco di 11 Paesi membri per sostenere il target del 90%, come raccomandato anche dal Comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici.