La commissaria Ue per gli Affari Interni, Ylva Johansson, dal porto di Anversa ha lanciato la partnership pubblico-privata per trovare soluzioni pratiche per rafforzare la sicurezza nelle aree portuali.
L'Unione europea ha lanciato un'Alleanza tra dogane, polizie e operatori privati dei terminal marittimi per frenare il traffico internazionale via mare di droga. L'iniziativa battezzata "Alleanza dei porti europei" è stata presentata dalla commissaria per gli Affari interni dell'Ue, Ylva Johansson, mercoledì 24 gennaio in Belgio ad Anversa, che ospita il secondo maggiore porto commerciale d'Europa dopo Rotterdam. Il partenariato pubblico-privato si concentrerà sull’identificazione delle vulnerabilità, sulla condivisione delle migliori pratiche e sulla ricerca di soluzioni pratiche per rafforzare la sicurezza dei porti. Si riunirà annualmente a livello ministeriale per identificare le sfide rimanenti, stabilire le priorità strategiche e scambiare i progressi compiuti.
Tra le misure si contano 200 milioni di euro per finanziare attrezzature moderne che aiutino le dogane dell'Ue a scansionare i container e a controllare le importazioni in modo più efficiente, operazioni di contrasto specifiche ed efficienti nei porti con una maggiore cooperazione tra Stati membri, Commissione europea, Europol, Eurojust, Procura europea (EPPO) e Piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali (EMPACT) nonché, appunto, il partenariato pubblico-privato a sostegno delle autorità portuali e delle compagnie di navigazione, per proteggere la logistica, le informazioni, il personale e le operazioni nei porti.
"I porti sono punti d'accesso fondamentali che collegano l'Europa al resto del mondo, creano opportunità di lavoro per l'Ue e sono snodi essenziali per la crescita economica e la prosperità: il 74% delle merci che entrano o escono dall'Europa passa per mare", nota la Commissione europea. Oltre 90 milioni di container, si legge in una nota, "entrano nei 3 principali porti dell'Ue (Anversa, Amburgo e Rotterdam) ogni anno". Quasi il 70% di tutti i sequestri di droga effettuati dalle dogane avviene nei porti dell'Ue e nel 2022 sono state sequestrate 500 tonnellate di droga. Oltre il 50% era cocaina.
"Negli ultimi anni le droghe che entrano nell'Unione sono aumentate di un ordine di grandezza e questo flagello deve essere affrontato con urgenza", ha sottolineato il commissario per l'Economia Paolo Gentiloni durante l'evento. "Possiamo riuscirci solo rafforzando la nostra cooperazione a tutti i livelli, locale, nazionale ed europeo e unendo il settore pubblico e quello privato: questo è l'obiettivo dell'Alleanza", ha aggiunto.
Gentiloni ha sottolineato che l’Alleanza non sarà però sufficiente: “È altrettanto fondamentale che l’ambiziosa riforma delle dogane dell’Ue proposta dalla Commissione europea lo scorso anno venga approvata al più presto. Ciò consentirà uno scambio di informazioni più efficiente tra le dogane e le forze dell’ordine”.
Il centro raccoglierà i dati a livello a livello europeo e permetterà uno scambio di informazioni più efficiente con altre autorità, come la polizia o Europol. "La dimensione europea è fondamentale: i criminali sfruttano le lacune e i punti deboli del nostro modello di applicazione, una migliore cooperazione a livello di porti locali è essenziale, ma dobbiamo garantire che tutti i porti europei siano ugualmente efficaci", ha sottolineato Gentiloni.