Il commissario agli Affari economici teme "possibili conseguenze nei prossimi mesi su energie e inflazione" nel continente.
Dopo il raid coordinato dagli Stati Uniti e la dura condanna del Consiglio di Sicurezza ONU, Anche l'Unione europea cerca di fare i conti con l'attuale situazione nel Mar Rosso. Il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni ha lanciato un primo avvertimento sulle conseguenze degli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi contro la rotta commerciale del Mar Rosso, cruciale per l’Europa. “C’è una crescente preoccupazione per i rischi al ribasso causati dalle tensioni geopolitiche, e in particolare da ciò che sta accadendo nel Mar Rosso”, ha detto Gentiloni a margine dell’Eurogruppo. Queste tensioni “per il momento non sembrano creare conseguenze sui prezzi dell’energia e sull’inflazione, ma riteniamo che debba essere monitorato molto attentamente perché queste conseguenze potrebbero materializzarsi nelle prossime settimane”, ha aggiunto.
Il blocco Ue per ora non ha ancora individuato una strategia comune, in attesa dell’incontro dei corpi diplomatici dei 27 nel Comitato Politico e di Sicurezza (Cops), previsto per martedì 16 gennaio. Anzi, se Germania, Paesi Bassi e Danimarca hanno firmato una dichiarazione congiunta a sostegno della rappresaglia a guida Usa, la Spagna di Pedro Sanchez ha escluso un suo possibile coinvolgimento in missioni militari nella regione. Italia e Francia, seppure già inserite nell’operazione Prosperity Guardian lanciata da Washington a metà dicembre con l’obiettivo di garantire la sicurezza delle navi commerciali e delle petroliere che transitano nel Mar Rosso, aspettano di valutare la proposta dell’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, per una missione navale europea.
Il piano su cui sta lavorando il Servizio europeo di Azione Esterna (SEAE), potrebbe vedere la luce in occasione del Consiglio Affari Esteri del 22 gennaio. In attesa delle discussioni su un’eventuale azione comunitaria, che secondo un documento del corpo diplomatico Ue dovrebbe prevedere l’invio di “almeno 3 cacciatorpediniere o fregate antiaeree con capacità multi-missione per almeno un anno”, il portavoce del SEAE, Peter Stano, ha chiarito la linea di Bruxelles durante il briefing quotidiano con la stampa internazionale. “Gli attacchi Houthi sono completamente ingiustificabili. Sono attacchi di missili e droni contro navi commerciali, in nessun modo possono essere legali”, ha dichiarato Stano, esprimendo totale sostegno alla risoluzione con cui l’ONU ha chiesto agli Houthi di fermarsi immediatamente.