03/01/2024 - Von der Leyen: "L'Ue pronta a sostenere il Giappone in ogni modo".

L'Unione tende la mano per "qualsiasi supporto in questo momento di necessità" dopo il sisma di magnitudo 7.5 che ha colpito la penisola di Noto.
"I miei pensieri sono rivolti al popolo giapponese in questi momenti difficili. Il Giappone è uno dei partner e degli amici più stretti dell'Ue. Siamo pronti a sostenere il popolo giapponese in ogni modo possibile". A scriverlo sulla propria pagina X è la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, dopo che un violentissimo terremoto di magnitudo 7.5 ha colpito la penisola di Noto lunedì 1 gennaio, causando 73 vittime accertate, oltre 300 feriti, e più di 30.000 persone evacuate dall'epicentro (prefettura di Ishkiawa).
 
Con una dichiarazione congiunta, l’Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri, Josep Borrell, e il commissario per la Gestione delle Crisi, Janez Lenarčič, hanno espresso “piena solidarietà con il popolo e le autorità giapponesi” e la propria ammirazione per “i soccorritori che lavorano instancabilmente per salvare vite umane”. E Lenarčič, responsabile della risposta europea di fronte a situazioni di emergenza e catastrofi naturali, rilancia su X: “Siamo pronti ad offrire qualsiasi supporto in questo momento di necessità”.
 
Quello di lunedì è il più grande terremoto mai registrato nella regione della penisola di Noto dal 1885, ovvero da quando si tiene traccia delle scosse. La scossa è stata avvertita con forza lungo l’intera costa occidentale del Paese, che affaccia sul Mar del Giappone, e in gran parte del territorio nazionale, inclusa Tokyo. In termini di magnitudo, di poco inferiore al devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria nel febbraio del 2023: lì il sisma aveva raggiunto una magnitudine di 7.8, mietendo un numero impressionante di oltre 50.000 vittime.
 
In quel caso sia Istanbul che Damasco avevano richiesto l’attivazione del Meccanismo Ue di protezione civile, e dai Paesi europei erano partite decine di squadre di soccorritori. Fortunatamente il Giappone, una delle aree sismicamente più attive del pianeta, ha dalla sua parte una lunghissima storia di prevenzione e investimenti per proteggere la popolazione e le infrastrutture dai terremoti. E per questo, nonostante la potenza delle scosse, sta riuscendo a contenere i danni e potrebbe cavarsela senza l’intervento del blocco Ue.