24/11/2022 - Bruxelles annuncia il suo price cap al gas: "275 euro/MWh ma solo a certe condizioni e con freni di emergenza".

Gli Stati membri denunciano già una soglia troppo elevata e un processo decisionale troppo in mano alla Commissione.
 
La Commissione europea ha presentato il meccanismo di correzione del mercato (MCM - Market Correction Mechanism) progettato per attivare un tetto al prezzo del gas in caso di nuovi picchi. Lo strumento adottato dal Collegio dei commissari consiste in una tariffa massima di sicurezza fissata a 275 euro/MWh sui titoli mensili del ​​Ttf (Title transfer facility, il parametro di riferimento per i prezzi del gas più utilizzato nell'Ue basato sul mercato di Amsterdam).
Il meccanismo si attiverebbe automaticamente qualora si dovessero verificare, simultaneamente, le seguenti condizioni: il prezzo del Ttf mensile supera i 275 euro a megawattora per 2 settimane; i prezzi del Ttf sono superiori di almeno 58 euro rispetto al prezzo di riferimento del Gnl per 10 giorni di negoziazione consecutivi.
 
Soddisfatte a entrambe le condizioni, ha chiarito il commissario all'Energia Kadri Simson in conferenza stampa, il tetto massimo che impedisce le transazioni sul mercato olandese si applicherebbe automaticamente, senza un ulteriore passaggio decisionale a livello politico. Nello specifico, la proposta della Commissione prevede che sia l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) a pubblicare un avviso nella Gazzetta ufficiale Ue, informandone l’Esecutivo europeo, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) e la Banca centrale europea (Bce). Proprio a queste tre autorità di controllo, insieme al Gas Coordination Group e all’European Network of Transmission System Operators for Gas (Entso-G), spetta il compito di monitoraggio dello strumento e della sicurezza dell’approvvigionamento in Ue. La commissaria estone ha assicurato il meccanismo è progettato “per essere efficace”, ma senza compromettere la sicurezza dell’approvvigionamento dell’Ue.
 
Come "freno di emergenza", la Commissione ha previsto che il meccanismo possa essere sospeso o disattivato a seconda dei casi attraverso 2 procedimenti diversi: può essere disattivato automaticamente quando la seconda condizione di attivazione (ovvero la differenza tra il prezzo TTF e il prezzo di riferimento del GNL) viene meno per 10 giorni; oppure, la Commissione europea propone che possa essere solo sospeso (dietro decisione della Commissione stessa) “quando ci sono rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento dell’Unione”, ha chiarito Simson.
 
Il meccanismo, se approvato dal Consiglio europeo, potrà essere attivato dal 1 gennaio 2023. Tuttavia, "per reagire a possibili conseguenze negative indesiderate del limite di prezzo, la proposta prevede che il meccanismo possa essere sospeso immediatamente in qualsiasi momento", si legge nel testo.
 
Ad agosto, il mese che viene preso come riferimento per il picco, i prezzi si sono avvicinati ai 310 euro/MWh ma non sono mai andati oltre la soglia dei 275 euro/MWh per un periodo consecutivo di 2 settimane, il che rende improbabile che a queste condizioni il cap sia attivato realmente. Motivo di attrito con i governi sulla proposta sarà quindi la fascia di prezzo, ma sicuramente anche il fatto che la decisione di sospendere il meccanismo rimarrebbe in capo alla Commissione europea. E’ sicuro che gli Stati membri, in sede di negoziato politico, cercheranno di spostare l’asse delle competenze sulla sospensione del meccanismo al Consiglio stesso.