24/11/2022 - "Russia sponsor del terrorismo": ok del Parlamento Ue alla risoluzione.

Approvata la risoluzione che chiede anche di escludere il Paese dal Consiglio di sicurezza dell'ONU. Russia fuori anche dal Consiglio d'Europa.
 
L'Europarlamento ha approvato la risoluzione per riconoscere la Russia come "stato sponsor del terrorismo". La risoluzione, adottata con 494 voti favorevoli, 58 contrari e 44 astensioni, sottolinea che gli attacchi e le atrocità intenzionali delle forze russe, la distruzione delle infrastrutture civili, e altre gravi violazioni del diritto internazionale e umanitario sono atti di terrore e crimini di guerra. Il testo è passato a larga maggioranza dopo il sì ad alcuni emendamenti alla risoluzione.
 
Sono quattro gli italiani che, all'Eurocamera, hanno votato contro la risoluzione che definisce la Russia Stato sponsor del terrorismo. Tra questi 3 militano nei Socialisti & Democratici. Nei tabulati risulta infatti che hanno votato contro l'indipendente Francesca Donato e i 3 di S&D Pietro Bartolo, Andrea Cozzolino e Massimiliano Smeriglio. Astenuta l'intera delegazione del M5S.
 
Nel testo il Parlamento invita l'Ue a creare un quadro giuridico adeguato per riconoscere gli stati indicati come sponsor del terrorismo istituendo quindi misure nei confronti di Mosca che comportino serie restrizioni nelle relazioni dell'Ue con la Russia. I deputati invitano inoltre il Consiglio ad aggiungere anche l'organizzazione paramilitare "gruppo Wagner" ed il 141° Reggimento speciale motorizzato noto anche come "Kadyroviti" nell'elenco dei soggetti terroristici dell'Ue". 
La stessa risoluzione chiede anche di operare un ulteriore isolamento della Russia, chiedendo di fatto di lavorare per arrivare alla sospensione da organizzazioni e organismi internazionali come il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, una proposta peraltro già avanzata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
 
Questa settimana il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, ha firmato un documento che ufficializza il ritiro del suo Paese dal Consiglio d'Europa, decisione resa nota nel marzo scorso. Putin ha infatti firmato un decreto per la rimozione di Ivan Soltanovsky dalla carica di rappresentante permanente di Mosca presso l'organizzazione con sede a Strasburgo.