Lo riporta la Relazione sul meccanismo di allerta: "in Italia rimangono invariati i timori legati all'elevato rapporto debito pubblico/Pil".

L'Italia è tra i 10 Paesi che tornano sotto monitoraggio della Commissione Ue per eccessivi squilibri macroeconomici. In base all'esito dell'analisi compiuta dall'esecutivo europeo nella dovrà essere oggetto di una revisione approfondita (in-depth reviews) per valutare l'evoluzione della situazione. In totale sono 17 gli Stati membri su cui verranno fatti esami approfonditi.
"In Italia rimangono invariati i timori legati all'elevato rapporto debito pubblico/Pil", segnala Bruxelles. L'indebitamento "rimane elevato" e sebbene sceso al 150,3% del Pil nel 2021 "dovrebbe rimanere ben al di sopra del livello del 2019". Il deficit, ridotto al 7,2% nel 2012, "si prevede che continuerà a ridursi. Ma i differenziali dei rendimenti si sono discostati "notevolmente" dalla media dell'eurozona aumentando i costi di finanziamento: "I rischi per la sostenibilità fiscale sono elevati nel medio termine", segnala la Commissione.
"Non abbiamo adottato un'opinione sul documento programmatico di bilancio dell'Italia perché presentato dal governo uscente a politiche invariate. Ci aspettiamo di ricevere il piano completo dal nuovo governo a breve e forniremo la nostra opinione nelle prossime settimane" sostiene il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. "Dopo averlo esaminato, arriveremo a dicembre a formulare la nostra opinione sull'Italia", ha garantito il commissario europeo per gli Affari economici, Paolo Gentiloni.