21/11/2022 - La Commissione Ue formulerà la propria proposta sul price cap al gas il 22 novembre.

La proposta legislativa dovrebbe arrivare sul tavolo dei governi in tempo utile per il Consiglio dell'energia (24 novembre).
 
La Commissione europea accelera il passo e dovrebbe presentare la proposta legislativa vera e propria per il price cap sul gas “alla riunione del collegio dei commissari di martedì prossimo”, il 22 novembre, che si terrà a Strasburgo in occasione della plenaria dell’Europarlamento. In tempo utile, dunque, perché i ministri europei dell’energia riuniti a Bruxelles giovedì 24 novembre possano discuterne ed eventualmente approvarlo. "Abbiamo messo sul tavolo uno schema tecnico molto dettagliato sulla base del fatto che tutti hanno concordato in principio" sul pacchetto sull'energia, ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer nel briefing quotidiano con la stampa. 
 
Dopo le pressioni dei governi, Bruxelles aveva presentato mercoledì alle delegazioni dei Paesi membri Ue uno schema con alcuni dettagli per l’introduzione di un potenziale tetto al prezzo del gas come meccanismo di correzione del mercato, ma senza presentare ancora una proposta legislativa vera e propria e soprattutto priva delle cifre essenziali. Proprio l’assenza dell’atto normativo ha rischiato di essere nuovo motivo di attrito con gli Stati membri, che hanno minacciato di bloccare il via libera alle altre misure del pacchetto di emergenza presentato lo scorso 18 ottobre che sarà sul tavolo del Consiglio energia (che include interventi per contrastare l’aumento dei prezzi del gas come un ‘price cap’ dinamico per le transazioni sulla principale borsa del gas di Amsterdam; una base giuridica per avviare gli acquisti congiunti di gas e nuove regole di solidarietà tra gli Stati membri).
 
Al pacchetto del 18 ottobre mancava però la proposta vera e propria sul price cap, per la quale la Commissione si è presa più tempo. Lo schema propone nei fatti l’idea di un tetto statico ma con elementi dinamici sui prezzi dei prodotti del mese prima del TTF olandese, il mercato di riferimento per le transazioni del gas in Europa, da attivare in automatico quando vengono soddisfatte 2 condizioni: quando i prezzi raggiungono una certa soglia (che ancora deve essere definita dai governi) e quando all’aumento non corrisponde un aumento analogo dei prezzi sul mercato mondiale del gas naturale liquefatto (Gnl). Una volta soddisfatte entrambe le condizioni, il meccanismo si attiverebbe in automatico.
 
L’idea dell’Esecutivo è stata accolta con un giudizio positivo dalla maggioranza degli Stati membri, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche, soprattutto dal blocco di 16 Paesi – guidato dall’Italia, insieme a Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna – da mesi ormai a favore di un meccanismo di correzione del mercato come un tetto al prezzo del gas. Alcune riserve sono state riportate da Stati come Germania e Olanda, che hanno sollevato gli stessi timori sullo schema e sulla proposta, sostenendo in più anche la necessità di effettuare una valutazione di impatto sulle sue implicazioni.