"Non è arrivato impegno sulle emissioni. Ma l'Ue manterrà la rotta", sostiene Von der Leyen. Nessuna risposta su stop alle emissioni.

Altro punto cruciale, quello dei donatori: Usa, Europa, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone non vogliono essere i soli a metterci i soldi e chiedono che lo facciano pure altre potenze economiche, a cominciare dalla Cina. A decidere quali saranno i Paesi vulnerabili che potranno utilizzare il fondo e quali le nazioni che dovranno contribuirvi sarà comunque un comitato istituito a Cop27 e che dovrà riferire alla Cop28 di Dubai l’anno prossimo.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha descritto l’accordo come “un piccolo passo verso la giustizia climatica”, aggiungendo però che è necessario “molto di più per il pianeta”. “Abbiamo curato alcuni dei sintomi ma non curato il paziente dalla sua febbre”, ha precisato in una nota, dicendosi lieta “che la Cop27 abbia aperto un nuovo capitolo sul finanziamento delle perdite e dei danni e abbia gettato le basi per un nuovo metodo di solidarietà tra chi ha bisogno e chi può aiutare”. In quanto leader dell’esecutivo europeo ha assicurato che l’Ue “manterrà la rotta, in particolare attraverso il Green Deal europeo e il REPowerEU”.
La nota negativa, secondo i decisori europei, è che se da un lato si è ribadito l’impegno sottoscritto a Parigi a circoscrivere il surriscaldamento globale entro i 1,5°C, d’altro canto non c’è stato alcun impegno dei principali emettitori mondiali di ridurre gradualmente l’impiego dei combustibili fossili (l’Ue spingeva anche sul gas e il petrolio) né nuovi impegni sulla mitigazione del clima, su cui nella sostanza non si è deciso nulla. Nel testo finale manca infatti l’impegno per un’uscita sicura e socialmente sostenibile dai combustibili fossili.
Trasparente il disappunto della delegazione Ue, capitanata da Frans Timmermans: “Siamo orgogliosi di aver contribuito a risolvere il problema del Loss and damage, ma sulle riduzioni delle emissioni qui abbiamo perso una occasione e molto tempo, rispetto alla Cop26 di Glasgow. Da domani ci metteremo al lavoro per rimediare alla Cop28 di Dubai. Siamo a 1,2 gradi di riscaldamento e abbiamo sentito in questi giorni quali effetti questo stia già provocando. Ma la soluzione non è finanziare un fondo per rimediare ai danni, è investire le nostre risorse per ridurre drasticamente il rilascio di gas serra nell’atmosfera”.
Il vicepresidente Timmermans ha inoltre annunciato che l’Ue è pronta ad aumentare il suo obiettivo di riduzione delle emissioni del 57% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990), dal precedente obiettivo del 55% entro il decennio come sottoscritto nella Legge Ue sul clima. La base per assicurare un aumento degli obiettivi climatici dell’Ue sono i più recenti accordi tra istituzioni su alcuni dei principali dossier del pacchetto sul clima "Fit for 55" tra cui i limiti di CO2 per le auto diesel e benzina, la condivisione dello sforzo e l’assorbimento di almeno 310 milioni di tonnellate di carbonio attraverso le cosiddette rimozioni dal suolo e dalle foreste.