"Ulteriore normalizzazione, adeguare strumenti per stabilizzare inflazione", riporta Francoforte.

"Nella riunione del 21 luglio scorso, il Consiglio direttivo della Bce aveva deciso di innalzare i tassi di interesse di riferimento e ha approvato il TPI. Nelle prossime riunioni sarà opportuna un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse. L’evoluzione futura dei tassi di riferimento continuerà a essere dipendente dai dati e contribuirà al conseguimento dell’obiettivo di inflazione del 2% nel medio termine", scrive la Bce nel suo bollettino.
L'inflazione elevata, le strozzature all'offerta e l'incertezza "stanno gettando più di un'ombra sulle prospettive per la seconda metà del 2022 e oltre", scrive la Bce, notando che "l'aggressione ingiustificata della Russia verso l'Ucraina rappresenta un persistente freno alla crescita" e "l'impatto dell'elevata inflazione sul potere d'acquisto, i perduranti vincoli dal lato dell'offerta e la maggiore incertezza esercitano un effetto frenante sull'economia".
Il Consiglio direttivo, ricorda quindi l'istituto di Francoforte, ha approvato il TPI (Transmission protection instrument) perchè ha ritenuto necessaria la sua istituzione al fine di sostenere l’efficace trasmissione della politica monetaria. In particolare, mentre il Consiglio direttivo prosegue nel percorso di normalizzazione, il TPI assicurerà che l’orientamento di politica monetaria sia trasmesso in modo ordinato in tutti i paesi dell’area dell’euro. L’unicità della politica monetaria del Consiglio direttivo è un presupposto affinché la Bce possa adempiere il mandato di mantenere la stabilità dei prezzi.
La flessibilità nel reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del programma di acquisto per l'emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, Pepp) rimane "in ogni caso" la "prima linea di difesa al fine di contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione connessi alla pandemia". La Bce descrive lo scudo anti-spread approvato a luglio, come "un ulteriore strumento a disposizione del Consiglio direttivo, attivabile per contrastare ingiustificate e disordinate dinamiche di mercato che mettono seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutta l'area dell'euro".