Il sondaggio è intitolato “Le principali sfide del nostro tempo: l’Ue nel 2022” ed è stato condotto mediante interviste tra il 19 aprile e il 16 maggio nei 27 Stati membri.

Quasi 2/3 (65%) degli europei vedono favorevolmente l'appartenenza all'Ue. Si tratta del risultato più alto dal 2007, quando il dato era al 58%. L'adesione è vista infatti come "una cosa positiva" dalla maggioranza relativa dei cittadini in tutti i paesi, ad eccezione di Grecia e Slovacchia, dove un numero maggiore di intervistati la considera "né una cosa buona né una cattiva". Rispetto all'ultimo sondaggio Parlemeter del Parlamento condotto alla fine del 2021, i risultati sono aumentati in modo significativo nella maggior parte dei paesi, in particolare in Lituania (+20 punti percentuali), Malta (+12 pp) ed Estonia (+9 pp). Per l’Italia, il 49% ha risposto di avere un’immagine positiva dell’appartenenza all’Unione, con un aumento di 5 punti rispetto al 2021, contro il 10% che ha dato una risposta negativa.
Il 52% degli europei oggi ha una percezione positiva dell'Ue con un aumento di 3 punti rispetto a novembre-dicembre 2021. Si tratta del miglior risultato misurato dai sondaggi del Parlamento europeo dal 2007. Per quanto riguarda i risultati nazionali sull'immagine positiva dell'Ue, si va dal 76% in Irlanda al 32% in Grecia. L’Italia si posiziona appena sotto il dato medio, con il 48% di cittadini che ha una percezione positiva dell’Ue (+3 pp sul 2021).
Al contrario, la guerra in Ucraina ha modificato sostanzialmente la percezione della Russia all’interno dell’Ue: solo il 10% degli intervistati ne ha un’immagine positiva, un dato in netto calo rispetto al 30% del 2018, ultima volta in cui è stata posta questa domanda. Più della metà degli europei teme che la guerra in Ucraina abbia conseguenze permanenti sulla propria vita, tra cui il 50% degli italiani. L’80% degli intervistati concordano sulla necessità di imporre sanzioni a Mosca ed è soddisfatta della risposta europea all’invasione dell’Ucraina.
4 europei su 10 affermano di sentire già l’impatto della guerra in Ucraina sul proprio tenore di vita, mentre il 59% ritiene prioritaria la difesa dei valori europei comuni come libertà e democrazia, anche se ciò dovesse incidere sul costo della vita. Questo vale anche per il 55% degli italiani. Infine, per quanto riguarda le priorità politiche di cui i cittadini vorrebbero che il Parlamento europeo si occupasse, la prima è la lotta alla povertà e l’esclusione sociale (38%), seguita dalla salute pubblica e da democrazia e stato di diritto.