Nel colloquio di 2 ore si è parlato di armi, grano e adesione all'Ue. Il mondo è dalla vostra parte", ha commentato il Presidente del Consiglio italiano.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto pronto a sostenere l’Ucraina “per tutto il tempo necessario“. Intervistato dalla Bild, Scholz ha spiegato che durante la visita a Kiev “non vogliamo solo mostrare la nostra solidarietà, vogliamo anche garantire che continuino gli aiuti che stiamo organizzando: finanziari, umanitari, ma anche riguardo alle armi”. Il trio ha visitato Irpin, fra le città più colpite dalle bombe russe: “Il mondo è dalla vostra parte”, ha commentato Draghi.
Secondo gli esperti, il trio intende consigliare Zelensky di riprendere i negoziati con Putin e la Russia. Centrale nell'incontro è stato il tema dell'adesione di Kiev all'Ue. La Commissione europea si è detta pronta a dare il proprio parere favorevole, ma da quel momento in poi la strada sarà in salita perché l’unanimità necessaria al Consiglio non c’è. Tra i più cauti ci sono proprio la Germania e la Francia, e non a caso Macron ha rilanciato la sua proposta di creare una comunità politica europea allargata per accogliere l’Ucraina, in attesa che l’iter di adesione si concluda. Draghi finora si è mostrato più determinato e aperto nel sostenere lo status di candidato per Kiev, ma anche da Roma si è sempre riconosciuto che il percorso dovrà avvenire seguendo la lunga tempistica dei Trattati.
Importante è stata anche la questione del grano ucraino, con le decine di tonnellate che rischiano di marcire nei silos per il blocco russo dei porti. Per Draghi - convinto sostenitore di un ruolo attivo dell’Onu - è urgente l’apertura di corridoi sicuri per il trasporto (continuando ad esplorare tratte alternative, anche con la possibilità di un coinvolgimento di attori e infrastrutture italiani chiave) e nel frattempo occorre trovare il modo di immagazzinare i nuovi raccolti, perché una carenza genererebbe squilibri e catastrofi in tutta l’Africa.
Infine si è parlato anche di armi, in vista del vertice della Nato di Madrid. Kiev ha continuato a sollecitare nuove forniture da parte degli europei, finora considerati troppo timidi su questo fronte. Mentre il presidente Usa Biden ha appena promesso a Zelensky un altro miliardo di dollari in aiuti, inclusa artiglieria e sistemi missilistici avanzati.