Lo rivela il portale Cohesion Data della Commissione europea.

Alla fine dell'anno scorso la spesa certificata dalla Regione e rimborsata da Bruxelles era pari a 244 milioni di euro, il 42% dell'ammontare totale del Fesr a sua disposizione per il periodo di programmazione 2014-2020. Restano quindi da spendere oltre 340 milioni. In base alle attuali regole, per non rischiare di perdere fondi l'ultima fattura dovrà essere emessa entro il 31 dicembre 2023. In fondo alla classifica Fesr anche Abruzzo, Campania, Piemonte e Umbria: tutte sotto il 50% stando agli ultimi dati disponibili.
Non va meglio nell'uso del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr): alla fine dell'anno scorso, erano 10 le regioni che avevano certificato meno della metà della spesa. La Puglia è il fanalino di coda (al 31%), preceduta da Marche, Abruzzo, Liguria, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Emilia Romagna e Molise.
I dati sull'andamento della spesa per programmi e per regioni dovrebbero essere aggiornati entro luglio e potrebbero registrare progressi significativi proprio in funzione della necessità di accelerare l'esecuzione dei progetti per non perdere fondi.