13/05/2022 - Gas e combustibili fossili, l'Ue prepara un piano da 195 miliardi per uno stop dell'import dalla Russia.

Bruxelles punta a tagliare già da quest'anno 2/3 delle importazioni da Mosca.
 
La Commissione europea sta preparando un piano da 195 miliardi di euro per l’indipendenza energetica dell’Unione europea. È questa la cifra - da spalmare da qui al 2027 - prevista dalla bozza del pacchetto che verrà presentato nel la prossima settimana.
 
Il piano nasce per fare fronte all’attuale crisi energetica, resa peggiore dalla guerra in Ucraina. Tra gli obiettivi anche quello di riempire le riserve di gas dell’Ue entro il prossimo inverno e ridurre di 2/3 terzi le importazioni di gas russo entro la fine dell’anno. Le misure fanno seguito ai piani della Commissione delineati l’8 marzo dopo l’attacco russo in Ucraina. Per questo l’Unione si impegnerà a raggiungere il 45% di fonti rinnovabili nel mix energetico entro il 2030, un aumento rispetto al 40% attualmente previsto. L’Ue prevede inoltre di ridurre i propri consumi energetici del 13%, anziché del 9% come inizialmente deciso.
 
L'Ue ha deciso di puntare forte su idrogeno, eolico e fotovoltaico. Nel pacchetto di misure si legge di 3 corridoi di importazione dell’idrogeno attraverso il Mare del Nord, Ucraina e Mar Mediterraneo e di sussidi alla produzione. Verrebbe poi abolito l’obbligo di valutazione dell’impatto ambientale per l’approvazione di impianti fotovoltaici ed eolici, che dovrebbe rendere l’iter di approvazione di nuove installazioni eolici più snella. 36 miliardi andranno invece a sussidio della produzione di biometano e 29 miliardi al potenziamento della rete energetica europea, con specifica attenzione ai rigassificatori, fondamentali per l’uso del Gnl.
 
L’Ue affronterà anche la possibilità di aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl) da Paesi come Egitto, Israele e Nigeria, e le infrastrutture necessarie per sostituire le importazioni di gas russo. Secondo una bozza di documento, dovrebbe essere progettata per garantire che l’Ue non resti bloccata in decenni di emissioni che potrebbero minare gli obiettivi di cambiamento climatico.
 
All’interno delle misure che Bruxelles presenterà mercoledì 18 maggio sarà inclusa anche una raccomandazione di procedere con un “razionamento coordinato” sulla base di un principio di solidarietà. Secondo questo principio, si andrebbe incontro a “una riduzione della domanda di gas negli Stati membri meno colpiti a vantaggio di quelli più colpiti”. Riguardo invece all’embargo sul petrolio, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen terrà colloqui con i Paesi dell’Europa orientale che sono contrari, come Ungheria e Slovacchia.