14/01/2022 - Riforma Mes, l'Italia e altri 3 Stati membri in ritardo?

Prima riunione prevista per il 17 gennaio, Fonti dall'Eurogruppo: "Fiduciosi che Roma rispetterà gli impegni presi".
 
Durante il primo Eurogruppo del nuovo anno, che si terrà lunedì 17 gennaio, il presidente dell'organo Pascal Donohoe dovrà tra le altre cose fare il punto della situazione sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Sono 4 i Paesi dove il processo di adozione del nuovo trattato è rallentato o addirittura fermo: Portogallo, Francia, (che si stanno però avviando alla conclusione dei rispettivi iter politico-legislativi), Germania (per via di un ricorso alla Corte costituzionale) e l'Italia – per ragioni politiche di cui ora si chiede conto.
 
Il Belpaese, assieme agli altri 18 Stati dell’Eurozona, 1 anno fa aveva sottoscritto a Bruxelles le modifiche al trattato sul Mes. Ma Roma non si è comportata di conseguenza; la riforma, a partire dall’atteso backstop (la rete di sicurezza finanziaria), non potrà dunque entrare in vigore a inizio 2022, come invece programmato al momento della firma. Originariamente, il nuovo trattato, doveva entrare in vigore entro fine gennaio di quest'anno, dopo l’ok dei Parlamenti nazionali.
 
"Discuteremo quali siano le ragioni” del ritardo italiano, ha spiegato un funzionario dell'Eurogruppo. La fonte di Bruxelles ha comunque garantito sulla fiducia delle istituzioni nei confronti del governo Draghi: “Non c'è ragione per pensare che l'Italia o altri Paesi non manterranno gli impegni politici sulla riforma”. Tuttavia il ministro dell’Economia, Daniele Franco, dovrà prepararsi a spiegare perché l’Italia non ha ancora portato a termine quanto promesso nella riunione di lunedì.