E’ quanto propone la Commissione europea agli Stati membri per arrivare a una decisione entro la fine 2021, in modo da poter applicare gli aggiornamenti a partire dal 10 gennaio 2022.

Ciò significa, prosegue la Commissione, "che, nel contesto dei viaggi, gli Stati membri non dovrebbero rifiutare un certificato di vaccinazione rilasciato da meno di 9 mesi dalla somministrazione dell'ultima dose della vaccinazione primaria (2 dosi o una a seconda del vaccino). Gli Stati membri dovrebbero adottare immediatamente tutte le misure necessarie per garantire l'accesso alla vaccinazione per quei gruppi di popolazione i cui certificati di vaccinazione precedentemente rilasciati si avvicinano al limite di 9 mesi".
Una delle modifiche più nette rispetto al regolamento vigente, varato nella sua versione definitiva lo scorso giugno, è quella sulle restrizioni ai viaggi all'interno dell'Ue. Se finora, Bruxelles raccomandava restrizioni calibrate sul livello di rischio epidemiologico degli Stati e delle regioni Ue di provenienza dei viaggiatori, adesso la Commissione chiede di passare a un approccio ad personam. "La persona in possesso di un certificato digitale Covid Ue valido - scrive la Commissione - in linea di principio non dovrebbe essere soggetta a ulteriori restrizioni, come test o quarantena, indipendentemente dal luogo di partenza nell'Ue. Alle persone senza un certificato digitale Covid Ue, potrebbe essere richiesto di sottoporsi a un test effettuato prima o dopo l'arrivo".
La mappa a colori redatta dall'Ecdc per valutare il rischio epidemico nelle regioni Ue, che finora si basava su parametri come test e contagi, ora terrà conto solo del parametro del tasso di vaccinazione. I colori restano 4: verde (basso rischio), e poi, a livello di rischio crescente, giallo, rosso e rosso scuro. Come dicevamo, secondo Bruxelles, gli Stati membri non dovrebbero più basarsi su questi colori per varare restrizioni ad hoc. La mappa servirà in caso per stabilire l'obbligo di vaccini e test per i bambini o per valutare l'uso del cosiddetto "freno di emergenza", uno strumento già previsto in precedenza e che serve a uno Stato a bloccare i viaggi da un altro Paese membro in deroga agli accordi Schengen. Tale freno dovrebbe essere attuato allo scopo di "ritardare la diffusione di possibili nuove varianti del Covid-19 o a far fronte a situazioni particolarmente gravi".
Il nuovo regolamento entrerà in vigore il 10 gennaio 2022, una volta approvato dagli Stati membri. Questo significa che, sempre per viaggiare, Bruxelles suggerisce di richiedere il certificato aggiornato per i vaccinati solo a partire da quella data.