23/11/2021 - Stato di diritto: inviate lettere a Polonia e Ungheria, si valuta lo stop ai fondi Ue.

Il team del commissario al Bilancio Hahn è al lavoro sui documenti. I risultati potrebbero portare al congelamento dell'ergogazione di fondi comunitari.
 
La Commissione europea ha inviato 2 lettere amministrative a Polonia e Ungheria "per richiedere informazioni" sulla situazione dello stato di diritto, "che potrebbero essere rilevanti per l'applicazione del regime generale di condizionalità" (introdotto a Gennaio 2020) per l'erogazione dei fondi Ue. "Le informazioni richieste confluiranno nella valutazione della Commissione sul rispetto delle condizioni per inviare agli Stati membri una notifica nell'ambito del regime di condizionalità", ha spiegato un portavoce Ue.
 
I documenti, a cui stanno lavorando i servizi del commissario al Bilancio, Johannes Hahn, vengono definiti come un "passaggio informale", una sorta di anticamera dell'attivazione del meccanismo che lega l'erogazione dei fondi del budget Ue al rispetto dello stato di diritto. Per le notifiche vere e proprie, con cui si avvierà la procedura della condizionalità sul rule of law occorrerà invece attendere la decisione della Corte Ue sul ricorso di Polonia e Ungheria contro lo strumento, secondo gli impegni presi dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
 
Nel mirino di Bruxelles ci sono rispettivamente la politica portata avanti dalla Polonia sulla giustizia e il rischio di annullamento dell’indipendenza della magistratura, mentre dell’Ungheria preoccupano corruzione e clientelismo, e si chiedono lumi circa il funzionamento del sistema di appalti. Le 2 missive, che dovevano essere inviate già a metà ottobre, erano state congelate dopo la discussione dei 27 leader al summit di fine ottobre, da cui era emersa una spinta al dialogo.
 
l meccanismo dello stato di diritto è solo uno dei pochi strumenti di cui dispone Bruxelles per esercitare pressioni finanziarie su Varsavia e Budapest. La Commissione deve ancora approvare miliardi di fondi per la ripresa dalla pandemia per Polonia e Ungheria, mentre di recente la corte suprema Ue ha colpito il governo polacco con una multa record di 1 milione di euro al giorno. Varsavia e Budapest hanno ora 2 mesi per inviare le informazioni richieste.