13/09/2021 - Patto di stabilità, 8 Stati membri spingono per reintegrarlo al più presto.

La Commissione prova a temporeggiare. Gentiloni: "Dibattito si aprirà in autunno".
 
All'ultima riunione informale dell'Eurogruppo, tenutasi venerdì scorso a Lubiana, si è discusso del ritorno del Patto di stabilità, dopo il periodo di pausa concesso per far fronte alla crisi dovuta alla pandemia. A tornare alla carica è stato il gruppo dei cosiddetti "frugali", che ha anche allargato le sue fila, e che ha messo a punto un paper che sarà la base delle trattative in sede comunitaria. A firmare il testo oltre ai Paesi Bassi di Mark Rutte ci sono Austria, Danimarca, Lettonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Finlandia e Svezia.
 
"La riduzione del rapporto debito/Pil deve rimanere un obiettivo comune", si legge nel documento di una pagina, in cui si ricorda che i trattati Ue “obbligano tutti gli Stati membri a evitare e correggere i disavanzi eccessivi". L'iniziativa è una cattiva notizia per l'Italia ma anche per Paesi come Francia e Spagna, che sono quelli che stanno più spingendo per un allentamento delle regole. Il cosiddetto Patto di stabilità e crescita limita i deficit di bilancio al 3% del Pil e cerca di limitare il debito pubblico al 60%.
 
Bruxelles ha congelato queste soglie l'anno scorso attivando la "clausola di salvaguardia generale" in modo che i governi potessero combattere la pandemia spendendo soldi pubblici e senza temere rimproveri da Bruxelles. Ma questa clausola resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022, poi si tornerà a Patto di Stabilità, a meno che non ci sia una riforma. Ora il club anti-debito, guidato dall'Austria, si dice pronto a un qualche cambiamento, ma non certo nel senso che vorrebbero Roma, Parigi e Madrid. "Siamo aperti al dibattito sul miglioramento della governance economica e fiscale", afferma il documento, ma solo per quanto riguarda "semplificazioni e adattamenti che favoriscano un'applicazione coerente, trasparente e migliore delle regole ma anche il loro rispetto".
 
Sulla riforma del Patto di stabilità "l'obiettivo principale è trovare un consenso di qualità" ma anche "trovare strumenti" per gestire la situazione "se non saremo in grado di terminare il processo" prima che la clausola di sospensione del Patto venga rimossa a gennaio 2023, ha detto il commissario all'Economia Paolo Gentiloni al termine dell'Eurogruppo informale sloveno. I tempi infatti per la discussione potrebbero essere lunghi, visto che i frugali hanno già chiarito nel loro documento che “la qualità è più importante della rapidità”. Dal canto suo Gentiloni ha assicurato che "Il lavoro della Commissione è costruire un consenso e lo faremo nel rispetto delle opinioni di tutti, con l'obiettivo di rendere le regole adatte per lo sviluppo duraturo e sostenibile", ha spiegato il commissario.