02/09/2021 - Sassoli: "Deluso dalla risposta degli Stati membri alla crisi afghana".

Le conclusioni del Consiglio Affari interni sulla crisi in Afghanistan non hanno soddisfatto il presidente dell'Europarlamento.
 
"Siamo rimasti molto delusi dalle conclusioni dell'ultimo Consiglio Affari interni. Abbiamo visto Paesi fuori dall'Unione europea farsi avanti per offrire accoglienza ai richiedenti asilo afghani, ma non abbiamo visto un solo Paese membro fare altrettanto". Cosi il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, nel discorso di apertura del Forum Strategico di Bled, voluto dalla presidenza slovena del Consiglio Ue.
 
Dalla conclusioni dell’incontro, si denota che come "priorità immediata l'Ue continuerà a coordinarsi con i partner internazionali, in particolare l'ONU e le sue agenzie, per la stabilizzazione della regione e per garantire che gli aiuti umanitari raggiungano le popolazioni vulnerabili, in particolare donne e bambini, in Afghanistan e in Paesi limitrofi”. Da Bruxelles sono arrivate garanzie anche ai Paesi di transito “che ospitano un gran numero di migranti e rifugiati, per rafforzare le loro capacità di fornire protezione”. Tuttavia non si fa alcun accenno a possibili azioni di redistribuzione tra i Paesi Ue che riceveranno più profughi, né a un’azione comune per portare in Europa le persone più vulnerabili.
 
"Non possiamo fare finta che la questione afghana non ci riguardi, perché' abbiamo partecipato a quella missione condividendone obiettivi e le finalità", ha aggiunto Sassoli. Visto anche il disimpegno dimostrato da Washington nei confronti della scena globale, “una voce europea forte e comune sulla scena internazionale è più che mai necessaria”, ha aggiunto il presidente del parlamento Ue. L'Europa deve prendere il suo posto, far sentire la sua voce, definire i propri interessi strategici anche nel quadro dell'Alleanza atlantica, per poter svolgere un'azione di stabilizzazione, di pace e di sviluppo insieme ai nostri partner in un quadro multilaterale", ha concluso Sassoli.
 
Una voce europea forte si articola anche attraverso “una vera politica di sicurezza e di difesa comune, senza la quale rimarremo dipendenti dalla buona volontà delle grandi potenze e ci esporremo alle minacce dei regimi autoritari. Il tema della Difesa comune sarà trattato l'1 e il 2 settembre al vertice informale dei ministri della Difesa Kranj, sempre in Slovenia. Sassoli riapre il dibattito sulla necessità di fare "un passo avanti ambizioso e prendere in considerazione il voto a maggioranza qualificata nel Consiglio ogni volta che sia possibile, per garantire la rapidità e l’efficacia della nostra azione esterna comune".