Presentato un nuovo pacchetto fiscale costituito da 4 proposte legislative, atte a contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento illecito al terrorismo.

Previsti anche nuovi requisiti di trasparenza per le transazioni in criptovalute come i Bitcoin, attualmente escluse dalle norme Ue, per rendere tracciabili i dati di fornitori e clienti. Prevista anche la crezione di un codice unico di norme vincolanti per armonizzare le diverse legislazioni nazionali, allargando le norme sui servizi finanziari anche alle criptovalute. In questo caso, tutti i fornitori di servizi sarebbero obbligati a condurre una due diligence sui propri clienti per garantire la piena tracciabilità dei trasferimenti in criptovalute anche nell'ottica di contrastare il finanziamento del terrorismo.
Saranno inoltre vietati i portafogli di asset crittografici anonimi. Per aumentare la trasparenza e la tracciabilità anche dei pagamenti in contanti, sono state introdotte modifiche con un tetto fino a 10.000 euro, pur rispettando i limiti inferiori già presenti in circa 2/3 degli Stati membri (dai 500 euro della Grecia ai 10.000 della Repubblica Ceca, passando per i 2.000 dell'Italia).
Infine ci saranno 2 liste di Paesi terzi non collaborativi, una nera e una grigia. Sulla prima ci saranno i governi che rappresentano una minaccia per il sistema finanziario e la sicurezza comunitaria, e in grigio quelli a metà tra cooperazione e minaccia. A seguito della lista, l’Ue applicherà misure proporzionate ai rischi posti dal Paese. Lo schema ricalca quello in vigore per i paradisi fiscali. Bruxelles avrebbe inoltre il diritto di aggiungere Paesi in modo autonomo e applicare misure anche sanzionatorie.