Tutto rimandato all'autunno, per dare più spazio alla proposta europea sulla diigtal tax.

La ragione è politica e giuridica. Tra le misure in programma c’è la proposta di tassa sull’economia digitale, che colpisce in particolare i giganti del web. Ma l’accordo raggiunto all'ultimo G20, che apre la strada a regole internazionali sulla tassazione digitale, ha costretto la Commissione europea a rivedere la sua agenda. Al fine di lavorare con spirito costruttivo e collaborativo al sistema internazionale di tassazione digitale, il team von der Leyen ha deciso di posticipare la proposta europea per una digital tax. A cascata questa decisione ha prodotto l’automatico slittamento delle altre proposte, che sono dovute slittare all’autunno.
Tra il 2022 e il 2023 il Consiglio delibererà su queste nuove fonti di entrate entro il 1° luglio 2022 al più tardi per poterle introdurre entro il 1° gennaio 2023. Quinti entro giugno 2024 la Commissione presenterà una proposta per nuove risorse proprie aggiuntive, che potrebbero includere un’imposta sulle transazioni finanziarie e un contributo finanziario del settore delle imprese o una nuova base imponibile comune per le imprese. Il Consiglio delibererà su queste nuove fonti di entrate dell’UE entro il 1° luglio 2025 al più tardi per poterle introdurre entro il 1° gennaio 2026.