20/07/2021 - Bruxelles temporeggia su una possibile missione militare in Libia.

La Commissione europea smentisce le indiscrezioni della stampa. Si attendono le elezioni politiche di fine anno.
 
Non sembra (finora) nei programmi di Bruxelles una missione militare Ue in Libia. La Commissione europea ha smentito le voci che iniziavano a circolare su un possibile impegno europeo di diversa natura nel Paese nordafricano. Il clima di instabilità è tale da indurre a pensare che l’Unione dovrebbe intervenire con una presenza militare organizzata nel contesto della Politica di sicurezza e difesa comune (CSDP), con l’obiettivo di non lasciare campo libero a forze straniere.
 
La linea dell'esecutivo Ue è quella del “no comment” al momento. Arianna Podestà, portavoce facente funzioni di responsabile del servizio di comunicazione dell’esecutivo comunitario, ricorda che a Bruxelles “non si commentano mai le indiscrezioni”. Ad ogni modo, aggiunge, “non siamo a conoscenza di alcuna discussione di missioni militari in Libia”. RImangono quindi 2 le missioni già operative: EUBAM Libia, missione civile avviata nel 2013 e gestita a livello di Politica di sicurezza e difesa comune volta ad aiutare le autorità libiche a smantellare le reti di trafficanti di esseri umani; e Irini, avviata nel 2015 con l’obiettivo di neutralizzare le rotte consolidate del traffico di profughi nel Mediterraneo. 
 
Le risposte fornite a Bruxelles però non sembrano sgombrare il campo da dubbi per il medio termine. Il 24 dicembre in Libia sono previste le elezioni politiche e presidenziali, che dovranno delineare il futuro assetto dello Stato, comunque lontano da una piena stabilità. “Siamo ad un punto critico”, che non può non indurre a “guardare oltre e vedere come aiutare la Libia” nel rafforzamento dei progressi compiuti fin qui e consolidare il processo di stabilizzazione. Possibile dunque che si prepari una nuova missione per i prossimi mesi.