La Commissione europea smentisce le indiscrezioni della stampa. Si attendono le elezioni politiche di fine anno.

La linea dell'esecutivo Ue è quella del “no comment” al momento. Arianna Podestà, portavoce facente funzioni di responsabile del servizio di comunicazione dell’esecutivo comunitario, ricorda che a Bruxelles “non si commentano mai le indiscrezioni”. Ad ogni modo, aggiunge, “non siamo a conoscenza di alcuna discussione di missioni militari in Libia”. RImangono quindi 2 le missioni già operative: EUBAM Libia, missione civile avviata nel 2013 e gestita a livello di Politica di sicurezza e difesa comune volta ad aiutare le autorità libiche a smantellare le reti di trafficanti di esseri umani; e Irini, avviata nel 2015 con l’obiettivo di neutralizzare le rotte consolidate del traffico di profughi nel Mediterraneo.
Le risposte fornite a Bruxelles però non sembrano sgombrare il campo da dubbi per il medio termine. Il 24 dicembre in Libia sono previste le elezioni politiche e presidenziali, che dovranno delineare il futuro assetto dello Stato, comunque lontano da una piena stabilità. “Siamo ad un punto critico”, che non può non indurre a “guardare oltre e vedere come aiutare la Libia” nel rafforzamento dei progressi compiuti fin qui e consolidare il processo di stabilizzazione. Possibile dunque che si prepari una nuova missione per i prossimi mesi.