Nel mirino anche i big tech come Google e Amazon. Il terma verrà trattato anche al prossimo G20.

L’accordo potrebbe interessare in particolare grandi aziende tecnologiche come Amazon, Google ecc., e potrebbe portare ai governi miliardi di dollari utili a sostenere i grandi costi dovuti alla pandemia da Coronavirus. L’accordo potrebbe essere esteso ai paesi del G20, che si riuniranno a luglio in Italia, ma secondo il New York Times una eventuale estensione dell’accordo non arriverebbe prima dell’incontro successivo, al momento previsto per ottobre. Dopo l’intesa tra i ministri delle Finanze del G7, la palla passerà ai leader, che si incontreranno a Carbis Bay (Cornovaglia) tra venerdì e domenica (11-13 giugno).
L’accordo si basa su 2 principi: il primo prevede di evitare che, per invogliare le aziende a lavorare sul proprio territorio, gli Stati facciano una sorta di “corsa al ribasso” sulla tassazione; il secondo prevede che si eviti che certe aziende finiscano per pagare le tasse in certi paesi in cui dichiarano di avere i loro profitti, senza però pagarne ad un livello ritenuto adeguato dove invece vendono i loro prodotti o servizi.
"A Londra è stato compiuto un grande passo verso un accordo globale senza precedenti sulla riforma della tassazione delle imprese" - ha detto il commissario Ue agli affari economici Gentiloni. "Ora dobbiamo fare l'ultimo miglio per espandere questo consenso a tutti i membri del G20 e a tutti i Paesi coinvolti nel quadro inclusivo dell'Ocse. La Commissione contribuirà attivamente a queste discussioni multilaterali in corso per garantire il raggiungimento di un accordo ambizioso a luglio", ha aggiunto il commissario.