17/11/2020 - Cassa integrazione: previsti altri 6,5 miliardi da programma Sure.

Nuova tranche di fondi annunciati dalla presidente della Commissione europea.
 
L'Italia riceverà altri 6,5 miliardi di euro sotto forma di prestiti dal programma europeo Sure per finanziare le cig nazionali durante la pandemia. Lo ha annunciato su Twitter la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. "Altri fondi arriveranno presto. L'Europa è con voi", sottolinea von der Leyen. A fine ottobre, l'Italia aveva ricevuto una prima tranche di prestiti dal Sure da 10 mld.
 
“Europa e Italia sono impegnate al massimo per proteggere i posti di lavoro e aiutare le lavoratrici e i lavoratori più colpiti dalla pandemia”, afferma in un tweet il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Con il fondo Sure proteggiamo le nostre imprese e i nostri lavoratori. Insieme ce la facciamo. L’Europa e’ la nostra comunita’ di destino”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Affari Europei, Vincenzo Amendola, commentando il post con il quale la presidente della Commissione Europea.
 
Sono stati versati, in particolare, altri 4 miliardi alla Spagna (oltre ai 6 già assegnati), e poi 2 miliardi alla Grecia, 510 milioni alla Croazia, 300 milioni alla Lituania, 250 milioni a Cipro, 200 milioni alla Slovenia, 120 milioni ciascuno alla Lettonia e a Malta. 
 
Una volta completate tutte le erogazioni nell'ambito di Sure ai nove paesi beneficiari del sostegno finanziario deciso oggi, l'Italia avrà ricevuto 27,4 miliardi di euro, la Spagna 21,3 miliardi, la Grecia 2,7 miliardi, la Slovenia 1,1 miliardi, la Croazia 1 miliardo, la Lituania 602 milioni, Cipro 479 milioni, Malta 244 milioni, la Lettonia 192 milioni. Finora la Commissione ha proposto di mettere 90,3 miliardi di euro a disposizione di 18 Stati membri che hanno presentato le richieste di sostegno. Gli altri 9 paesi che riceveranno i prestiti di Sure sono Belgio (7,8 miliardi di euro in totale), Bulgaria (511 milioni), Repubblica ceca (2 miliardi), Ungheria (504 milioni), Irlanda (2,5 miliardi), Polonia (11,2 miliardi), Portogallo (5,9 miliardi), Romania (4 miliardi), Slovacchia (631 milioni).