Il settore degli imballaggi è in testa tra gli articoli che inquinano di più. Segue il settore edilizio, con porte e finestre in PVC, tapparelle e tubi.

L’individuazione dei prodotti è parte del lavoro dell'Alleanza europea per la plastica circolare, che riunisce 245 operatori tra imprese private e istituzioni pubbliche. L’iniziativa è nata nel dicembre 2018 su input della Commissione europea per portare il mercato Ue della plastica riciclata a 10 milioni di tonnellate entro il 2025. Secondo le prime analisi del Centro Comune di Ricerca della Commissione europea questi prodotti generano in totale 16,2 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica l'anno in Europa. Si tratta di articoli comunemente usati nel settore agricolo, edilizio, automobilistico e del packaging.
Fanno parte di quest’ultimo ben 7 tipologie di prodotti: dalle bottiglie per bevande alle confezioni per detersivi, ma anche tappi, vassoi e confezioni di prodotti lattiero-caseari (basti pensare al vasetto di yogurt). Quello dell'edilizia è il 2° ambito con più articoli inquinanti e prossimi a essere resi riciclabili: porte e finestre in PVC, materiali d’isolamento, tapparelle e tubi. Nella lista ci sono infine le parti di auto come cruscotti e paraurti o gli articoli più usati nelle zone agricole, come le reti.
L'obiettivo dichiarato di 10 milioni di tonnellate di plastica riciclata si potrebbe raggiungere, almeno in teoria, con questi 19 prodotti prioritari, a patto che le 16,2 milioni di tonnellate di plastica siano tutte raccolte separatamente e selezionate per il riciclaggio in Europa e che nessun materiale riciclato venga esportato entro il 2025.