13/11/2020 - Eurotasse: ecco come plastica, ambiente e transazioni finaznziarie contribuiranno al bilancio Ue.

L'accordo siglato da Parlamento e Consiglio Ue prevede una roadmap di introduzione delle imposte a beneficio dell'Unione.
 
Durante i negoziati per il bilacio pluriennale Ue 2021-2027 tra Parlamento e Consiglio europeo si è concordato sul principio che i costi a medio-lungo termine per il rimborso del debito dal fondo di recupero non dovrebbero né andare a scapito di programmi di investimento ben consolidati nel bilancio, né comportare contributi basati sul reddito lordo nazionale molto più elevati da parte degli Stati membri. Pertanto, i negoziatori del Parlamento hanno elaborato una tabella di marcia per introdurre nuove risorse proprie nei prossimi 7 anni.
 
Si introdurranno quindi nuove tasse su plastica, emissioni di CO2, transazioni finanziarie e su quelle imprese che oggi contribuiscono in maniera minima al bilancio dello Stato. A premere per l’introduzione di nuove imposte il cui gettito va direttamente a Bruxelles, dette anche "risorse proprie", sono stati gli eurodeputati che hanno partecipato al negoziato e che ritengono giusto aumentare il finanziamento diretto al bilancio Ue sia per assicurare più sostanziose entrate alle casse comuni che per ridurre la contribuzione dei Paesi membri al quadro finanziario che viene negoziato ogni 7 anni. 
 
Una vera a propria roadmap è stata quindi siglata dalle istituzioni europee di Bruxelles, anche se all’indomani dall’accordo c’è già chi mette le mani avanti. Le risorse proprie a beneficio del bilancio Ue, per entrare in vigore, necessitano dell’unanimità degli Stati membri. Fonti Ue affermano quindi che le date incluse nell’accordo vanno intese come indicative di quando al Commissione europea farà delle proposte volte a introdurre le nuove ‘eurotasse’. L'accordo raggiunto intanto “prevede di introdurre una tassa digitale europea e una tassa sul carbonio entro i prossimi 3 anni”, aggiunge David Cormand, co-relatore del testo sulle risorse proprie.
 
La roadmap delle nuove tasse, incorporata nell'"Accordo interistituzionale”, prevede in effetti una plastic tax a partire dal 2021, una carbon tax dal 2023 basata sul sistema di scambio delle quote di emissione di carbonio (ETS) e un prelievo sulle imprese digitali dal 2024. A partire dal 2026 si prevede invece un’imposta sulle transazioni finanziarie (ITF) e un contributo finanziario legato al settore delle imprese, che potrebbe arrivare sotto forma di una nuova base imponibile comune per l'imposta sulle società. Quest’ultima tassa, che prevede in sostanza un’aliquota minima per imprese nell’Ue (la cosiddetta CCCTB - base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società).