Scambio costante di informazioni al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). In arrivo anche un modulo comune digitale per localizzare i viaggiatori.

L'obiettivo è evitare una nuova chiusura indiscriminata delle frontiere interne e la frammentazione del mercato unico, e avere regole omogenee per colorare le zone colpite dal virus. L’accordo prevede il soddisfacimento di 3 requisiti di base. Tutti gli Stati membri dell’Ue devono fornire al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) i dati relativi a: numero di nuovi casi notificati ogni 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni; numero di test per 100.000 abitanti effettuati nell’ultima settimana (tasso di test); percentuale di test positivi effettuati nell’ultima settimana (tasso di positività del test).
Sulla base di questi dati, l’ECDC dovrà pubblicare una mappa settimanale degli Stati membri dell’Ue, suddivisi per regioni, così da sostenere i Paesi nel loro processo decisionale a seconda della situazione, evidenziata da quattro diversi colori uguali per tutti a seconda della diversa situazione epidemiologica.
Le zone d’Europa saranno colorate di verde se il tasso di notifica di 14 giorni è inferiore a 25 e il tasso di positività del test inferiore al 4%. Le zone arancioni se il tasso di notifica di 14 giorni è inferiore a 50 ma il tasso di positività del test è del 4% o superiore o, se il tasso di notifica di 14 giorni è compreso tra 25 e 150 e il tasso di positività del test è inferiore al 4%. Le zone rosse saranno quelle con un tasso di notifica di 14 giorni pari o superiore a 50 e il tasso di positività del test è del 4% o superiore, o se il tasso di notifica di 14 giorni è superiore a 150. Infine le zone grigie indicheranno se le informazioni sono insufficienti o se il tasso di test è inferiore a 300.
In base agli accordi presi tra i ministri, nessuna limitazione alla libera circolazione va applicata a chi viaggia verso o da aree verdi. Per l’introduzione dei restrizioni si chiede di “rispettare le differenze di situazione epidemiologica tra aree arancioni e rosse e agire in modo proporzionato”. Dovrebbero inoltre tenere conto della situazione epidemiologica nel proprio territorio.
I rappresentanti dei governi sono d’accordo sul fatto che in linea di principio gli Stati membri “non dovrebbero rifiutare l’ingresso a persone che viaggiano da altri Stati membri”. Tuttavia gli Stati conservano la facoltà di decidere. In quel caso, qualora alcuni Stato membri ritengano necessario introdurre restrizioni, potrebbero richiedere alle persone che viaggiano da aree non verdi di o sottoporsi a quarantena o sottoporsi a un test dopo l’arrivo. In tale contesto gli Stati membri possono offrire la possibilità di sostituire questo test con un test eseguito prima dell’arrivo.