All'Italia tra contributi a fondo perduto e prestiti andranno 209 miliardi previsti dal Fondo per il recupero e il 28% delle risorse totali.

"La Commissione Ue è pronta a recepire i piani dal 15 ottobre" per autorizzare l'erogazione del Recovery Fund ma "l'interlocuzione tecnica con l'Italia è già iniziata", ha assicurato il ministro degli Affari europei. Il ministro ha quindi ricordato che il Ciae, il comitato interministeriale per gli affari europei che redigerà il piano di riforma da presentare a Bruxelles, ha già effettuato diverse riunioni analizzando i regolamenti europei e i piani da predisporre. E lavorerà su "schede di progetto", con l'affiancamento anche di "esperti economisti". E tutti i contributi che verranno dalle realtà locali e settoriali "verranno messi a sistema".
Amendola ha infine ricordato che l'Italia riceverà "200 miliardi di euro, 81 miliardi di sussidi e 127 miliardi di prestiti". E questi fondi serviranno a realizzare un "sistema più forte e più resiliente", citando le riforme richieste da Bruxelles come quella del pubblica amministrazione e della giustizia. E poi ancora "l'inclusione sociale, ricucire le fratture geografiche con infrastrutture materiali e immateriali, e fratture sociali, come l'occupazione femminile o l'abbandono scolastico". Inoltre, ha aggiunto Amendola, "dobbiamo aver presente anche politiche a lunga durata" come "l'innovazione digitale e l'economia sostenibile".